GUARDANDO LA FED Il FOMC del 17 settembre rappresenta l’evento clou della settimana americana soprattutto, come sempre in questi casi, perché potrebbe
GUARDANDO LA FED
Il FOMC del 17 settembre rappresenta l’evento clou della settimana americana soprattutto, come sempre in questi casi, perché potrebbe impattare sull’evoluzione dei tassi di interesse made in Usa.
Ovviamente il differenziale di tassi (arrivato a 150 punti base tra Treasury e Bund) rappresenta un catalizzatore della forza del dollaro rispetto all’Euro delle ultime settimane ed ovviamente, un cambio di atteggiamento da parte della Fed, sarebbe un evento di non secondaria importanza che potrebbe accelerare il calo della moneta unica.
A parte questo evento comunque in America la settimana comincerà con i dati di produzione industriale lunedì 15, seguiti da prezzi alla produzione e TIC flow il 16 settembre, l’inflazione il 17 settembre ed infine l’indice anticipatore il 19 settembre.
DRAGHI AVANZA
Il governatore della BCE è riuscito a comprare tempo permettendo al cambio di ritracciare da 1.40 a 1.29, un movimento degno di nota che per qualche mese allontanerà lo spettro della deflazione, spettro che per alcuni paesi come la Svizzera tale non è visto che l’economia tanto male non sta, ma ovviamente il problema rimane in carico a chi è indebitato. Questa mossa è però di breve respiro e dovrà necessariamente essere affiancata da altre misure volte a far ripartire il credito e la domanda in Europa, ma anche su questo Draghi si è già espresso. Particolare attenzione dovrà essere rivolta al dato dell’indice Zew tedesco previsto per il 16 settembre, un dato che, soprattutto nel suo differenziale tra attese e corrente, ha degli impatti anche sul cambio EurJpy come vediamo dal grafico seguente.
La relazione tra le due variabili è evidente ed un dato negativo dovrebbe continuare a mantenere compresso il cambio.
Altri dati europei attesi per la settimana entrante sono quelli relativi all’inflazione del 17 settembre , mentre dalla Gran Bretagna, oltre all’importante referendum sull’indipendenza scozzese del 18 settembre, attenzione il giorno precedente al tasso di disoccupazione.
IL RESTO DEL MONDO
In ordine sparso alcuni dati di rilievo arriveranno dal Sud Africa con inflazione e vendite al dettaglio il 17 settembre e decisione sui tassi il 18, giornata in cui anche la banca centrale norvegese si esprimerà in termini di politica monetaria. Attenzione anche al dato di PIL della Nuova Zelanda il 18 e a quello di inflazione canadese del 19 settembre.
TRADE DELLA SETTIMANA
La banca centrale australiana pubblicherà i verbali dell’ultimo meeting ufficiale martedì 16 settembre. Queste minute saranno importanti in quanto il mercato cercherà di capire l’atteggiamento della RBA verso il cambio, già diverse volte in passato considerato troppo caro per la competitività delle merci australiane. Il cambio AudUsd si è reso protagonista di una rottura tecnica di assoluto rilievo con la formalizzazione di un testa e spalla ribassista.
Il cedimento della neck line di 0.923 ha di fatto scatenato gli orsi che in modo aggressivo hanno già spedito l’Aussie a 0.905 di fatto ricoprendo almeno i due terzi di quello che dovrebbe essere il target ideale di area 0.89 , livello da dove quanto meno si dovrebbe verificare una reazione. Lo scenario comunque rimane bearish di breve e di medio periodo.
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