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Le imprese italiane a Torino per dire Sì alla Tav e alle grandi opere

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Dec 4, 2018, 09:49 UTC

Le imprese italiane si riuniscono a Torino per dire Sì alla Tav. Duro monito del presidente degli industriali Boccia al Governo e al premier Conte: Se non sei in grado di convincere i vicepremier, dimettiti.

Sì alla Tav Torino - Lione

Le imprese italiane non ci stanno ai no alle grandi opere e tremila imprenditori si sono riuniti alle ex Grandi Officine Riparazioni di Torino per dire sì alla Tav Torino Lione, come a tutte le altre grandi opere necessarie al sistema Italia.

Gli imprenditori giunti da tutta Italia rappresentano 12 associazioni d’impresa che insieme danno lavoro a 13 milioni di italiani e di italiane e rappresentano oltre il 65% del Pil nazionale. Hanno partecipato i presidenti nazionali di Confindustria, Ance, Casartigiani, Confesercenti e Confapi, Confagricoltura e Legacoop, Confcooperative, Cna, Agci e Confcommercio.

L’incontro ha avuto come tema ‘Infrastrutture per lo sviluppo. Tav, l’Italia in Europa’, e si è svolto, simbolicamente, lì dove alla fine dell’800 si riparavano i primi treni italiani.

La pazienza è al limite

Forti le parole del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che con parole dure ha avvertito il governo italiano:

“Se siamo qui è perché la nostra pazienza è al limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici”.

Parole di avvertimento che lasceranno sicuramente il segno politico, ma anche un messaggio rivolto a una Italia che vuole crescere e cerca punti di riferimento per farlo.

Il presidente degli industriali ha anche aggiunto: “Il messaggio è chiaro, sì alla Tav Torino-Lione, perché le infrastrutture sono un’idea di società, includono, sono un’idea di visione del Paese, centrale tra Europa e Mediterraneo, aperta a est e a ovest”.

Pochi investimenti per la crescita

Gli industriali e non solo, vedono poca crescita nella manovra economica del 2019. Secondo Boccia il governo “sta trascurando il motore della crescita”, e tutto è spostato sulla spesa corrente.

E crescita significa anche formazione degli imprenditori e delle nuove generazione, ma non va in questa direzione il ridimensionamento dello strumento dell’alternanza scuola-lavoro proposto di recente.

Senza formazione all’Industria 4.0 e senza trasferimento di competenze pratiche alle nuove generazioni, nasceranno meno imprese e ci sarà meno sviluppo per il Paese, questa in sintesi la preoccupazione delle imprese italiane riunite a Torino per dire Sì alla Tav.

Boccia al premier Conte: Convinci i vicepremier o dimettiti

Riflettendo con le associazioni delle imprese a proposito della procedura di infrazione della Commissione UE, il presidente di Confindustria Boccia arriva a invocare le dimissioni di Conte:

“Se fossi in Conte convocherei i due vicepremier e gli chiederei di togliere due miliardi per uno visto che per evitare la procedura d’infrazione bastano quattro miliardi. Se qualcuno rifiutasse mi dimetterei e denuncerei all’opinione pubblica chi non vuole entrare”.

Il manifesto del Sì alla Tav

Mentre a Torino ci si attende la manifestazione del No alla Tav per l’8 dicembre, il quotidiano Il Sole 24 ore pubblica il manifesto degli industriali del Sì alla Tav. Contiene tutte le motivazioni che spingono le imprese italiane e i 13 milioni di lavoratori che ci lavorano, a dire sì alle grandi opere in Italia.

La risposta del movimento no Tav

Il movimento no Tav ha risposto con una nota all’iniziativa delle imprese, affermando che si è visto “poco attivismo imprenditoriale quando la disoccupazione giovanile ha toccato il 40% o le infrastrutture da nord a sud sono crollate facendo vittime e feriti”.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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