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Il rimbalzo del prezzo del petrolio spinge le borse in rialzo, ma il Ftse 100 si muove in ribasso a causa dell’avvio della Brexit

Da:
David Becker
Pubblicato: Mar 29, 2017, 16:37 UTC

Le borse europee e gli altri mercati si sono mossi in ribasso dai massimi iniziali. Tuttavia, mentre anche il Ftse 100 segue un andamento negativo, il Dax

Il rimbalzo del prezzo del petrolio spinge le borse in rialzo, ma il Ftse 100 si muove in ribasso a causa dell’avvio della Brexit

Le borse europee e gli altri mercati si sono mossi in ribasso dai massimi iniziali. Tuttavia, mentre anche il Ftse 100 segue un andamento negativo, il Dax sale. Inizialmente, a seguito di una sessione asiatica ampiamente positiva, i mercati si erano mossi in rialzo. Per esempio, l’Asx aveva proseguito lungo la tendenza positiva inaugurata nella giornata di martedì dopo la pubblicazione dei dati sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti, che tocca il massimo degli ultimi sedici anni. A ogni modo, i mercati potrebbero ancora registrare il quinto mese consecutivo di andamento positivo. In Europa, il Dax e il Ftse 100 rimangono su quotazioni elevate, ma gli investitori sono prudenti in attesa degli sviluppi del recesso del Regno Unito dall’UE.

Bruxelles ha dovuto attendere nove mesi, ma oggi Londra finalmente attivato la procedura prevista dall’art. 50 del TUE, che dà inizio al processo di revisione di 20833 leggi e regolamenti in vigore nell’UE e in Gran Bretagna all’inizio dell’anno e che ora devono essere emendati o abrogati.

A causa dell’interruzione dell’attività produttiva di un impianto petrolifero in Libia, Stato membro dell’Opec, che ha contribuito a bilanciare i timori per l’aumento della produzione negli Stati Uniti, il prezzo del greggio si è mosso in rialzo. Con la chiusura dell’impianto di Sharara, la produzione della Libia dovrebbe diminuire di circa 500000 barili al giorno. Il Wti ha raggiunto un massimo di 48,84$ al barile prima di scendere a 48,66$ al barile.

L’UE ha bloccato la fusione tra Deutsche Börse e Lse. In tal modo, nello stesso giorno in cui Londra attivava la procedura di recesso, Bruxelles ha inteso inviare un forte segnale di contrarietà a forme di integrazione economica e finanziaria tra l’UE e il Regno Unito. La fusione avrebbe creato la più grande borsa europea, ma avrebbe potuto limitare la concorrenza nell’UE, istituendo un monopolio di fatto. La decisione non è giunta inattesa, considerato che, cinque anni fa, l’UE aveva già bloccato la fusione tra Nyse ed Euronext.

A febbraio, i mutui approvati nel Regno Unito diminuiscono

A febbraio, i mutui approvati nel Regno Unito sono diminuiti, raggiungendo un totale di 68,3mila, inferiore alle aspettative e ai 69,1mila di gennaio. I prestiti netti per i mutui abitativi hanno toccato i 3,5 miliardi di sterline, quelli alle società non finanziarie sono scesi a 1,8 miliardi di sterline e quelli non garantiti sono diminuiti a 1,4 miliardi di sterline, al di sotto della media degli ultimi sei mesi, pari a 1,6 miliardi di sterline.

In Germania, l’inflazione dei prezzi delle importazioni è balzata dal 6,0% annuo di gennaio al 7,4% annuo di febbraio. Il dato ha superato le aspettative e non deriva esclusivamente dall’aumento del prezzo dell’energia dal 2,5% di gennaio al 3,7% di febbraio. Il costo dell’energia è, infatti, escluso dal calcolo. L’inflazione dei generi alimentari sta crescendo, in gran parte a causa degli effetti di base. A marzo, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo dovrebbe registrare un calo.

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