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Il rialzo innescato dall’elezione di Trump entra in stallo e le borse europee si muovono in ribasso

Da:
David Becker
Pubblicato: Mar 22, 2017, 17:33 UTC

Con la conclusione del periodo di rialzo innescato dalla vittoria di Trump, i mercati europei si muovono in negativo. La riforma del sistema sanitario si

Il rialzo innescato dall’elezione di Trump entra in stallo e le borse europee si muovono in ribasso

Con la conclusione del periodo di rialzo innescato dalla vittoria di Trump, i mercati europei si muovono in negativo. La riforma del sistema sanitario si trova in difficoltà al Congresso: essendo il primo provvedimento della nuova amministrazione a venire discusso dalle camere, gli investitori temono che a breve sarà la volta delle misure di crescita, come il taglio delle tasse sulle imprese. Nella tarda giornata di martedì, i mercati europei hanno virato in negativo e le borse asiatiche sono precipitate. In Giappone si è registrato il declino maggiore dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con il Nikkei che ha perso il 2,13%.

L’Asx ha chiuso in ribasso dell’1,56% e l’Hang Seng ha ceduto l’1,11%. Il ribasso ha proseguito durante la sessione europea del mattino, con il Dax che perdeva lo 0,44% per assestarsi intorno a quota 11900. Il Ftse 100 ha ceduto lo 0,80%. La conclusione de declino non pare prossima, con anche le borse statunitensi che si muovono nuovamente in ribasso. Il prezzo del greggio è sceso: il Wti è al di sotto dei 48$ al barile.

Il Wti ha perso l’1,5%, toccando i 47,62$ e guadagnando 10 centesimi sul minimo intragiornaliero. Il minimo di ieri era a 47,23$ e quello degli ultimi quattro mesi a 47,09$. I dati settimanali dell’Api segnalano che, nella scorsa settimana, le score di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di 2,4 milioni di barili, invece dei 2,8 milioni attesi. Ora, i trader attendono il rapporto sulle scorte che l’Eia pubblicherà nella giornata di mercoledì, che giunge in un contesto di avversione al rischio sui mercati.

A gennaio, il conto corrente dell’Eurozona si riduce

Il conto corrente dell’Eurozona diminuisce a causa dell’aumento del prezzo del greggio, che riduce l’avanzo commerciale nominale. I dati destagionalizzati per il mese di gennaio mostrano un  surplus di 24,1 miliardi di euro, in calo dai 30,8 miliardi di euro di dicembre. L’avanzo commerciale è diminuito da 31,6 miliardi di euro a 30,8 miliardi di euro. I dati sulla Germania avevano già indicato il miglioramento del surplus commerciale era in gran parte dovuto alla diminuzione del prezzo del petrolio, che aveva ridotto le importazioni nominali. Ora, a causa del netto aumento delle importazioni, l’avanzo commerciale e, di conseguenza, quello del conto corrente vanno riducendosi.

Secondo Villeroy, membro della Bce, la politica espansiva rimane necessaria. La Bce ha, infatti, allontanato il “pericolo mortale della deflazione” e sta ora chiaramente procedendo verso il suo obiettivo di inflazione, mentre le prospettive dell’economia migliorano nonostante l’incertezza. Tuttavia, allo stesso tempo, la politica espansiva è ancora necessaria. Le affermazioni di Villeroy sono coerenti con la dichiarazione ufficiale della Bce ed evidenziano come quanti nella Bce chiedono di discutere delle strategie di uscita siano ancora in  minoranza.

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