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Il Metaverso diventa tema di investimento e non solo di intrattenimento

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Nov 14, 2021, 08:55 UTC

Il Metaverso diventa un tema di investimento caldo e non solo di intrattenimento per gli appassionati di nuove tecnologie. LE società su cui investire.

metaverso

In questo articolo:

Metaverso, una parola che un po’ potrebbe intimorire e richiamare film di fantascienza in cui si viene risucchiati in mondi paralleli. In questo timore qualcosa di vero c’è, il metaverso effettivamente crea mondi paralleli, ma crea anche nuove e interessanti opportunità di investimento.

Gli investitori tech, quelli che si trovano lungo la frontiera dell’innovazione avranno già fiutato il business. E non solo loro, anche gli algoritmi intelligenti delle società di analisi dei dati web hanno scoperto che il tema tira.

Finscience, in collaborazione con il Financialounge, hanno scoperto tra i milioni di pagine web analizzate ogni giorno su decine di migliaia di siti diversi che il metaverso è il primo tra i 100 temi caldi del momento.

Il metaverso come tema di investimento

Il metaverso è una realtà a metà tra il fisico e il virtuale, che unisce i recenti sviluppi ottenuti nel campo della realtà virtuale e della realtà aumentata.

Se fino a pochi anni fa potevamo “incontrare” un amico che si è trasferito in Nuova Zelanda attraverso un social network, una video chiamata Skype, o un servizio di messaggistica istantanea, ora ci viene offerta la possivilità di incontrarlo virtualmente in un ambiente digitale.

Col metaverso è possibile ricreare una casa virtuale e lì incontrare il nostro amico, per abbracciarlo virtualmente.

Ma col metaverso si potranno organizzare anche riunioni del team a distanza, secondo un nuovo approccio molto più simile ad una riunione reale. Altro che Zoom (ZM), insomma.

Da Facebook Inc. a Meta Inc.

La decisione di Facebook Inc. di cambiare nome in Meta Platforms Inc. (FB), è stata una esigenza di marketing per scrollarsi di dosso il passato, dall’altra segna anche un nuovo corso per l’innovazione degli ambienti digitali.

Il fisico e il digitale si integrano sempre più e, mentre lasciamo alla filosofia d’interrogarsi sul limite, l’investitore trova in questo nuovo incontro opportunità tutte ancora da scrivere.

Dopo Facebook, infatti, si è lanciata anche Google per non restare indietro. Anche se quest’ultima non ha come base di appoggio utenti già fidelizzati attraverso uno o più social network. Google, infatti, il suo social lo ha chiuso alcuni anni fa.

Facebook, pardon, Meta Inc, potrà partire da una base di utenti molto estesa ed ampia. Le tecnologie del metaverso immaginato da Mark Zuckerberg saranno implementate in Facebook, come già sta avvenendo da qualche anno con dei primi esperimenti.

Le società del metaverso su cui investire

Il Financialounge ci informa che le società che più di altre sono all’avanguardia nello sviluppo di tecnologie utilizzabili per il metaverso sono essenzialmente quattro.

  1. La prima è Unity Software Inc. (U), specializzata nella gestione di una piattaforma per lo sviluppo del 3D in tempo reale. L’azienda crea per terzi soluzioni in 2D e 3D da usare per monetizzare contenuti interattivi.
  2. Vuzix Corporation (VUZI), progetta e produce, ma anche vende, display e dispositivi indossabili per la realtà aumentata (AR). L’azienda è collocata in nord America, in Asia-Pacifico e in Europa.
  3. Quindi troviamo HTC, anch’essa impegnata nella filiera della produzione e commercializzazione di dispositivi indossabili attraverso le sue filiali.
  4. La quarta è Nvidia corp (NVDA), l’azienda produttrice di processori per schede grafiche è da tempo impegnata nel metaverso legato al gaming e non solo. Ha sviluppato una sua piattaforma gratuita e scaricabile, Nvidia Omnivers Launcher, dedicata in particolare agli sviluppatori di contenuti. L’11 novembre la piattaforma è stata inserita nelle prime 100 migliori invenzioni dell’anno secondo il TIME Magazine.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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