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Il discorso di Trump sul protezionismo trascina il dollaro in ribasso e le borse scendono

Da
David Becker
Pubblicato: Jan 23, 2017, 20:44 GMT+00:00

Preoccupate del protezionismo di Trump, che pesa sul sentimento e indebolisce il dollaro, le borse europee si sono mosse in ribasso. Il DAX è sceso, così

Il discorso di Trump sul protezionismo trascina il dollaro in ribasso e le borse scendono

Preoccupate del protezionismo di Trump, che pesa sul sentimento e indebolisce il dollaro, le borse europee si sono mosse in ribasso. Il DAX è sceso, così come il Ftse 100 che, composto in massima parte da grandi imprese internazionali sensibili ai movimenti delle valute, risente in modo negativo dell’apprezzamento della sterlina. L’andamento negativo dei mercati europei ha fatto seguito al generale ribasso delle borse asiatiche, con il Nikkei che ha chiuso in perdita dell’1,29% a causa dell’apprezzamento dello yen. Infine, con gli investitori che assumono un atteggiamento attendista nei confronti di Trump, i mercati degli Stati Uniti si muovono in ribasso.

Il Regno Unito terrà consultazioni con il Wto

Secondo un articolo pubblicato dall’ambasciatore Julian Braithwaite sul suo blog, prima della Brexit, il governo britannico terrà consultazioni informali con ol Wto, di cui fanno parte 163 Stati. Braithwaite ha sottolineato che Londra desidera una membership a pieno titolo e che il Regno Unito prenderà tutto il tempo necessario e porterà pazienza. L’ambasciatore britannico ha, inoltre, sostenuto che i “tempi della transizione nel Wto saranno legati all’esito dei negoziati tra Regno Unito e UE sull’art. 50 del TUE.” Le due questioni sono, infatti, “necessariamente complementari.” Sebbene il Regno Unito sia un membro fondatore e a pieno titolo del Wto, fino ad oggi è stato rappresentato dalla Commissione europea nella maggior parte delle materie. Ora, il Regno Unito lascerà questa rappresentanza concorrente con l’UE per ottenere una membership nel Wto piena e indipendente, redigendo un’agenda di impegni prima della Brexit.

Scendendo dal picco delle ultime quattro sessioni dei 53,47% raggiunto nella giornata di venerdì, il Wti perde l’1,3% per assestarsi a 52,55$. Il greggio sta correggendo dopo il rialzo provocato dal vertice dell’Opec con gli altri paesi produttori svoltosi nel fine settimana. Come previsto, è stato confermato che la riduzione della produzione di 1,8 milioni di barili al giorno è già stata in gran parte attuata. Al contempo, i dati pubblicati negli Stati Uniti durante la giornata di venerdì continuano ad avere un certo impatto. Nell’ultima settimana, sono stati messi in funzione trentacinque nuovi pozzi petroliferi. Il dato conferma le voci secondo cui, con il prezzo del petrolio al di sopra dei 50$, la produzione di olio di scisto aumenterà e ridurrà il potenziale al rialzo del prezzo del greggio nonostante la diminuzione dell’offerta operata dall’Opec.

La Bundesbank ha avvertito che, a gennaio, l’inflazione in Germania potrebbe raggiungere il 2%. Ciò suggerisce che il dato potrebbe essere lievemente superiore al 2%, ossia più della definizione di stabilità dei prezzi adottata dalla Bce. Tuttavia, per il momento, ciò è dovuto soprattutto agli effetti di base. A meno di shock di particolare gravità, il tasso di inflazione dovrebbe tornare a scendere nella seconda metà dell’anno. A ogni modo, la Bce ha affermato di rimanere concentrata sulla media dell’Eurozona, decisamente inferiore al tasso di inflazione della Germania.

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