Il Presidente della Banca Centrale europea, Mario Draghi, è moderatamente ottimista sulla crescita nell’eurozona, indicando che la ripresa si mostra
Il Presidente della Banca Centrale europea, Mario Draghi, è moderatamente ottimista sulla crescita nell’eurozona, indicando che la ripresa si mostra sempre più solida e che “i rischi di una decrescita sono ulteriormente diminuiti”. Nel contempo, ha sottolineato che è “troppo presto per dichiarare un successo”, aggiungendo che le previsioni più positive della BCE prevedono la realizzazione completa delle misure di stimolo all’economia. Tali dichiarazioni fanno presumere l’intento di estendere il piano di facilitazione della liquidità (QE) in previsione del bilancio del 2017, anche se i commenti di Draghi sostengono le aspettative di un ritorno a una posizione neutrale delle politiche economiche a giugno.
Draghi ha evidenziato che il quantitative easing sta proseguendo senza problemi, aggiungendo che la Banca Centrale intende attenersi alle regole. Il Presidente della BCE ha anche sottolineato che la lentezza delle riforme strutturali non dipende dalle politiche monetarie della Banca Centrale. Non c’è nulla di veramente nuovo, se non un segnale che, per il momento, il programma di quantitative easing proseguirà anche se prossime direttive subiranno un mutamento nel prossimo mese.
I Dati del PIL in Europa Restano Robusti
Il calendario economico in Europa è piuttosto leggero. La produzione industriale in Italia è salita dello 0,4% su base mensile, portando il tasso annuale al 2,8% su base annua, dal precedente 2.0% su base annua dello scorso febbraio. Il dato di marzo ha lasciato la produzione in ribasso a -0,3% su base trimestrale, dopo essere salito dell’1,1% su base trimestrale, con riferimento al trimestre precedente.
I dati sulla produzione in Francia sono risultati più positivi di quanto ci si attendeva, con il numero generale che è salito del 2,0% su base mensile, in confronto alle previsioni di un rialzo dell’1,0%, e il settore manifatturiero mostra un’espansione del 2,5% su base mensile. Entrambi i dati sono una correzione del ribasso di febbraio e, una volta ancora, l’effetto della scadenza pasquale ha giocato il suo ruolo, ma questo probabilmente vorrà dire che avremo un dato debole in aprile. Tuttavia, ad una prima occhiata, le cifre appaiono forti e si aggiungeranno al quadro generale di un ampliamento della crescita nell’eurozona.