GbpUsd violento ribasso, tocca nuovi minimi relativi

Prosegue la flessione del cambio tra la sterlina e dollaronel mercato di trading forex online. Il biglietto verde ha iniziato una fase di apprezzamento sui mercati valutari legata ai brillanti dati macroeconomici pubblicati recentemente. Soprattutto le cifre di venerdì scorso sul mondo del lavoro USA hanno particolarmente influenzato le piazze dei cambi. Il Dipartimento del Lavoro (U.S. Bureau of Labor Statistics) ha comunicato che nel mese di febbraio nei settori non agricoli sono stati creati 236 mila nuovi posti di lavoro (non farm payrolls), ben superiori alle aspettative (consensus 160 mila). Rivisti i dati di dicembre (al rialzo da +196k a +219k) e di gennaio (al ribasso da +157k a +119k). Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7% dal 7,9% di gennaio (livello più basso dal dicembre 2008). Il dato relativo solamente al settore privato ha mostrato un aumento degli impieghi pari a 246 mila unità. Sul mondo del lavoro statunitense vi erano stati già segnali positivi: mercoledi’ scorso la stima ADP sui nuovi posti di lavoro di febbraio si era attestata a 196 mila impieghi. Bene anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione scese a 340 mila unità. Le politiche espansive della Federal Reserve (quantitative easing) sembrano quindi funzionare e i primi risultati positivi sul fronte occupazionale incominciano a osservarsi chiaramente. I risultati di febbraio sono, infatti, molto incoraggianti. Il tasso di disoccupazione al 7,7% è particolarmente positivo perchè dimostra come gli sforzi effettuati dall’amministrazione Obama e dalla Federal Reserve di Ben Bernanke non siano stati vani. La FED proseguirà cosi’ con il piano di acquisto di titoli governativi almeno fino a che il tasso non scenderà al 7% e continuerà la politica dei tassi d’interesse a livelli bassissimi fino a che il tasso non toccherà il 6,5%. Al momento siamo sulla strada corretta per raggiungere tali obiettivi ma bisognerà valutare gli effetti dei tagli automatici sulla spesa pubblica sul fronte occupazionale. I mercati stanno, tuttavia, cominciando a scontare una fine anticipata delle strategie ultra-espansive della FED, implicando così un apprezzamento del dollaro.

Per quanto riguarda la Bank of England, nell’ultimo meeting il MPC (Monetary Policy Commitee, ovvero la commissione operativa) ha votato contro un possibile aumento (25 mld di sterline) del piano di quantitative easing (al momento a 375 mld di sterline), lasciando, inoltre, i tassi d’interesse invariati allo 0,50%. Riteniamo che il MPC abbia solo ritardato una decisione che ci appare abbastanza inevitabile. Gia’ nel prossimo vertice della BoE (4 aprile) il Consiglio Direttivo potrebbe prendere la strada di immettere ulteriore liquidità nel sistema, in modo da sostenere le deboli attività economiche UK.

Dal punto di vista tecnico il cable ha toccato nuovi minimi degli ultimi 32 mesi circa a 1,4865. L’eventuale cedimento di tali livelli aprirebbe le porte per una estensione della discesa fino a 1,48, bottom di fine marzo 2010, ultimo appiglio utile per scongiurare una rovinosa flessione fino sui minimi del 2010 a 1,4231. La violenta discesa del gbp/usd potrebbe portare nel breve periodo a un possibile rimbalzo anche legato alla situazione di ipervenduto in cui si sono venuti a ritrovare i principali oscillatori (RSI a 14 giorni inferiore ai 30 punti). Rialzi fino a 1,5268 resterebbero tuttavia compatibili con le prospettive grafiche negative menzionate in precedenza. Solo una perentoria vittoria al di sopra di 1,5268 potrebbe allentare le tensioni, creando i presupposti per un allungo in direzione di 1,5440, secondo dei ritracciamenti di Fibonacci del calo dai picchi annuali, e 1,5530, area di transito della media mobile a 50 giorni.