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Fiducia e inflazione in calo potrebbero dare ragione a Draghi

Da:
David Frank
Pubblicato: Mar 30, 2017, 13:33 UTC

I mercati azionari europei si muovono in direzione laterale, con il DAX in leggero rialzo e l’Euro Stoxx 50 giù dello 0,15%. Gli indici stagnano a quote

Fiducia e inflazione in calo potrebbero dare ragione a Draghi

I mercati azionari europei si muovono in direzione laterale, con il DAX in leggero rialzo e l’Euro Stoxx 50 giù dello 0,15%. Gli indici stagnano a quote molto basse, ma per ora – in vista degli importanti dati dagli USA e mentre la Fed rimugina sul numero di incrementi dei tassi nel corso dell’anno – gli investitori si astengono dallo spingere con maggiore decisione. Intanto i funzionari della BCE e del SNB continuano a sottolineare l’importanza della prosecuzione delle misure di politica espansiva, mentre la BCE smentisce le recenti voci attorno all’ipotesi un aumento dei tassi. Mentre si avvicina il quarto trimestre, i mercati azionari asiatici hanno perlopiù chiuso in negativo, con una performance eccezionale dell’Australia. Il prezzo del petrolio è sceso dai recenti massimi ma i future sul WTI rimangono sopra i 49 USD al barile.
L’inflazione in Germania potrebbe subire un brusco rallentamento. Dopo il deludente dato HICP dalla Spagna, anche i dati stato per stato sull’inflazione in Germania fanno pensare a una lettura complessiva sulla Germania al di sotto delle aspettative, probabilmente in calo nel mese di febbraio. In questo caso le parole di Draghi, secondo il quale l’impennata del mese scorso sarebbe imputabile a fattori temporanei, troverebbero conferma, così come tutti coloro che al Consiglio si sono opposti al cambiamento di rotta.

A marzo scende l’indice di fiducia EMU

Nel mese di marzo l’indice di fiducia EMU ESI registra una flessione imprevista. L’indice di fiducia economica nell’eurozona delude infatti le aspettative fermandosi a 107,9, dopo aver toccato quota 108,0 nel mese precedente. Dopo una serie di dati positivi sul PMI e gli indicatori Ifo lasciano presagire un miglioramento nel dato principale, ma in realtà gli indici ESI ha mostrato una contrazione nel sentimento economico industriale e di fiducia nel terziario. Gli indicatori contrastanti potrebbero facilmente riflettersi in un clima di incertezza mentre vanno avanti le procedure per la Brexit; i dati del primo trimestre registrano un miglioramento rispetto all’ultimo trimestre dell’anno precedente, e questo fa pensare che la ripresa continua e che le previsioni sul Pil per il primo trimestre possano essere viste con ottimismo.
Secondo il membro della BCE Liikanen la banca centrale dovrà continuare sulla strada intrapresa. Ulteriore conferma del fatto che la banca è ancora saldamente orientata verso una politica monetaria espansiva e il tono implicito accomodante, con la quale i funzionari della BCE hanno respinto con nettezza l’ipotesi di un incremento dei tassi dopo le parole di Nowotny su una strategia di uscita, chiaramente qualcosa che non riguarda il qui e ora e nonostante le richieste di rinunciare a un tono accomodante, incrementi dei tassi non verranno messi in agenda per quest’anno e forse per altro tempo ancora.
Il ministro della Brexit ha smentito l’apparente minaccia del Primo Ministro di ieri, dicendosi disposto alla piena collaborazione con la UE a seconda della bontà degli accordi commerciali. Davis, segretario di Stato per l’uscita dall’Unione Europea, ha infatti dichiarato “che non si tratta in alcun modo una minaccia” perché la May stava semplicemente enfatizzando il bisogno di parte di entrambi, Regno Unito e Unione Europea, di raggiungere un accordo.

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