Fed alza i tassi, Wall Street non crolla. Tutto quello che ha detto Powell

Alla fine la Fed ha deciso di optare per un rialzo dei tassi di interesse di soli 25 punti portandoli allo 0,25% – 0,50%.

Si tratta del primo rialzo dal 2018 e ne vedremo altri nel corso dell’anno, perché i membri del FOMC sono pronti a votare ben 6 rialzi nel 2022, ovvero uno per ogni riunione della Fed.

Vertigine per gli investitori americani? Inizialmente Wall Street non l’ha presa bene, poi ha letto fino in fondo il comunicato stampa e si è fidato della linea di politica monetaria dettata da Jerome Powell.

Certo, questi nulla ha detto di chiarissimo su come, quando e dimensioni del quantitative tightening, cioè sula riduzione del bilancio della Banca centrale statunitense a cui dovrebbe essere applicata una sorta di “cura dimagrante”.

La Fed, infatti, ha ingrossato il suo bilancio di ben 9 mila miliardi di dollari che sono serviti all’economia statunitense a superare la crisi economica scaturita dalla pandemia.

Ora questi soldi vanno ritirati ponendo fine all’acquisto di titoli.

Drenare questa enorme quantità di denaro, però, avrà come effetto quello di alzare ulteriormente i tassi e forse per questo motivo tempistiche non ne sono state date. Perché voler attuare 6 rialzi dei tassi in un anno, il 2022, e voler drenare contemporaneamente anche 9 mila miliardi di dollari in un solo anno, forse potrebbe essere eccessivo.

Gli USA cresceranno di meno

La Fed doveva scegliere. O più inflazione o meno crescita. Alla fine ha scelto per una crescita più contenuta nel tentativo di contenere la corsa dell’inflazione.

Nella nuova stima della Fed, infatti, l’inflazione di fondo (core) è stata corretta al rialzo al 4,1%, ma si tenga presente che nell’ultima riunione di dicembre era stimata al 2,7%.

Cosa ha detto la Fed sul lavoro negli USA

Il recupero dei posti di lavoro prosegue bene negli USA. Negli ultimi mesi sono aumentati ulteriormente gli occupati, comportando un sostanziale declino dei disoccupati.

Cosa ha detto la Fed sulla guerra in Ucraina

La Fed considera la guerra in Ucraina voluta da Vladimir Putin un fatto che sta causando enormi difficoltà umane ed economiche.

Le implicazioni della guerra per l’economia statunitense sono molto incerte, ma nel breve termine l’invasione e gli eventi correlati probabilmente creeranno ulteriori pressioni al rialzo sull’inflazione e peseranno sull’attività economica.

Le previsioni della Fed sull’inflazione negli USA

La Fed vede che l’inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri della domanda e dell’offerta legati alla pandemia, a cui contribuiscono anche i prezzi più alti dell’energia e le pressioni più ampie sui prezzi.

L’Unità all’interno del FOMC

Non di secondaria importanza la distribuzione del voto da parte dei componenti del FOMC. Quasi tutti si sono allineati all’aumento più moderato dei tassi di interesse di soli 25 punti, ma un membro del FOMC ha votato contro chiedendo un rialzo di 50 punti.

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