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EurUsd, profumo di rialzo?

Da:
David Ruscelli
Aggiornato: Aug 2, 2016, 16:19 GMT+00:00

Dopo la Fed gli Stati Uniti affrontano un’altra settimana importante di dati macroeconomici. Saranno gli indici ISM e soprattutto la disoccupazione di

EurUsd, profumo di rialzo?

Dopo la Fed gli Stati Uniti affrontano un’altra settimana importante di dati macroeconomici. Saranno gli indici ISM e soprattutto la disoccupazione di venerdì ad essere potenziali sorgenti di volatilità. La soluzione della crisi bancaria in Europa (o quanto meno un clima più sereno dopo gli stress test) potrebbe riportare denaro sulla moneta unica di fatto rilanciando il cambio sopra la vecchia trend line rialzista. EurUsd sta fornendo segnali contrastanti, ma di certo il non riuscire a sfondare definitivamente 1.10 fa pensare. La riflessione nasce dal fatto che le occasioni per vedere il Dollaro a valori superiori ci sono state in questi mesi, ma nonostante ciò siamo ancora sopra i minimi del 2015 di 1.04. Ci si chiede cosa potrebbe alimentare il ribasso. Ovviamente un cambio (l’ennesimo) di atteggiamento della Fed, sbertucciata anche venerdì pomeriggio quando il Pil del terzo trimestre è uscito con un tasso di crescita pari alla metà delle previsioni. E allora ecco che tecnicamente una sorpresa potrebbe arrivare da un EurUsd che risale sopra 1.12 e va a puntare le resistenze di 1.15. Avremmo assistito ad una trappola per orsi con  tutte le conseguenze del caso per la dinamica futura del cambio.

eurusd

Forze contrapposte in Giappone. Da una parte il piano Abe bis con massicce iniezioni di spesa pubblica. Dall’altra la politica monetaria che però venerdì scorso ha deluso non accentuando le misure espansive e respingendo ogni ipotesi di helicopter money. Tutto questo continua a tenere lo Yen sulla corda, ma di fatto nessun segnale bullish su EurJpy è ancora scattato. Ben ingabbiato dalle bande di resistenza, si vede dal grafico come nessuna inversione di tendenza sarà ravvisabile fino al superamento definitivo di 120. Proprio venerdì la delusione arrivata dalla Bank of Japan  ha permesso a EurJpy di toccare la banda superiore per poi ritracciare verso il basso. I vari test delle resistenza a partire da dicembre 2015 luglio sono indicativi di quanto il trend ribassista rimanga dominante. La stagionalità di agosto sembra poi suggerire ulteriore forza in prospettiva; EurJpy vanta in agosto 14 casi negativi sulle 17 rilevazioni dal 1999 con una perdita media del 2,7%. Stando così le cose rimanere posizionati long sullo Yen sembra essere ancora la scelta migliori per chi cerca una diversificazione valutaria di portafoglio oppure per chi fa il più classico dei trading trend follower.

eurjpy

Tra le valute emergenti quella che si sta comportando peggio è il Peso messicano, contro Euro ad un passo da un nuovo minimo storico. Area 21/22 continua ad attrarre le quotazioni ed il calo nel prezzo del petrolio ha permesso al cross di reagire in modo eccellente al test dei primi supporti. Triangolo di consolidamento in formazione che potrebbe sfociare in un nuovo movimento verso l’alto. Da non sottovalutare anche l’effetto Trump il quale da mesi va ribadendo come le multinazionali americane devono riportare sul suolo statunitense le produzione con il Messico che sarebbe uno dei partner più colpiti da eventuali misure di rientro. La rottura rialzista di 21,5 preluderebbe quanto meno ad un interessamento di 23,50.

mxn

David Ruscelli

Forex Strategico

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