Oggi si è riunito il Consiglio Direttivo della BoJ presieduto per l’ultima volta dopo cinque anni di mandato dal governatore uscente Masaaki Shirakawa.
Oggi si è riunito il Consiglio Direttivo della BoJ presieduto per l’ultima volta dopo cinque anni di mandato dal governatore uscente Masaaki Shirakawa. Il prossimo meeting, previsto per il 3 e 4 aprile, sarà, infatti, guidato dal suo successore, Haruhiko Kuroda. Kuroda, presidente dell’Asian Development Bank (istituzione d’importanza pari al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale) dal febbraio 2005, è stato nominato dal nuovo primo ministro giapponese Shinzo Abe, per promuovere una politica monetaria ancora più aggressiva in grado di favorire una crescita delle attività economiche nel paese del Sol Levante e permettere all’indice dei prezzi al consumo di salire fino al target del 2% (in precedenza la BoJ aveva come obiettivo un tasso d’inflazione pari all’1%). Nella prossima riunione del Board entreranno, inoltre, due nuovi vice governatori l’accademico Kikuo Iwata (economista alla Gakushuin University) e Hiroshi Nakaso (già direttore esecutivo della BoJ) che andranno a sostituire gli ex deputy governor Hirohide Yamagushi e Kiyohiko Nishimura.
Intanto nel vertice odierno la Bank of Japan ha deciso di lasciare invariato il costo del denaro tra lo 0% e lo 0,10%, scelta ampiamente scontata dai mercati. Uno dei membri del Board, Sayuri Shirai, aveva avanzato l’idea di anticipare il piano di acquisto di JGB (Japanese Government Bond) che dovrebbe partire da gennaio 2014. La sua proposta è stata tuttavia bocciata (8 voti contrari contro 1 favorevole). Un altro membro del Consiglio Ryuzo Miyao, aveva proposto di tenere i tassi d’interesse virtualmente vicini allo zero fino a che l’inflazione non raggiunga l’obiettivo del 2%, ma anche la sua proposta non ha ricevuto alcun sostegno (8 voti contro).
I mercati stanno comunque scontando delle decisioni aggressive nel prossimo meeting di aprile quando il Consiglio Direttivo cambierà i propri vertici. E’ probabile che la BoJ possa annunciare un nuovo piano di acquisti di titoli governativi JGB anche a lungo termine e non solo con scadenze fino a tre anni. Tali avvenimenti hanno un impatto diretto sull’andamento del mercato di trading forex.
Dal punto di vista tecnico, il cambio tra la moneta unica e la divisa giapponese sta cercando di dare continuità al rimbalzo evidenziato dai bottom del 25 febbraio quando il cross aveva toccato la quota di 118,70. Al momento la reazione ha portato il cambio fino a 122,78 avvicinandosi così alle resistenze situate a 122,90 (minimo del 25 febbraio) e 123,22 (50% del ritracciamento di Fibonacci della discesa dai massimi annuali). Una perentoria vittoria al di sopra di tali riferimenti creerebbe i presupposti per una estensione dell’allungo in direzione dell’ obiettivo posizionato in area 125,10, top di fine febbraio e prima resistenza pivot settimanale, ultimo baluardo da superare per ambire a tornare verso i picchi registrati il 6 febbraio a 127,71, livelli strategici non solo in ottica di breve periodo. Sopra il suddetto riferimento si riattiverebbero le pressioni rialziste della tendenza di fondo e si potrebbe così assistere a un’ascesa di ampio respiro verso i target ambiziosi collocati a 132,10. Primi segnali di debolezza giungeranno, invece, con il cedimento del supporto in area 118,70, minimo del 25 febbraio e primo sostegno pivot settimanale, preludio a un possibile affondo fino sul supporto dinamico rappresentato dalla media mobile a 100 giorni al momento in transito a 115,40.
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