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Dove investire 10 mila euro in mercati ribassisti?

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Mar 3, 2022, 08:58 UTC

Dove investire 10 mila euro in mercati ribassisti? All'esordio nei mercati finanziari può risultare difficile capire come e quando investire. Alcuni consigli.

investire 10 mila euro in mercati ribassisti

Abbiamo da poco deciso di fare un investimento e abbiamo 10 mila euro risparmiati che vorremmo far crescere nel tempo allocandoli in titoli azionari.

L’andamento attuale delle borse, da alcuni mesi, ci presenta una situazione di forti oscillazioni che non ci aiuta a comprendere il momento giusto per entrare. Con la guerra in Ucraina, le cose si sono complicate ulteriormente, infatti, assistiamo a continui crolli dei titoli e non si comprende quando ciò avrà un termine.

Se questa è la prima volta che investite in Borsa, benvenuti nei mercati finanziari. Le Borse, infatti, sono soggette continuamente ad oscillazioni e questo è un aspetto di cui tenere sempre conto.

Tuttavia, dopo ogni crisi c’è sempre una fase di ripresa più o meno robusta e gli indici azionari sul lungo periodo crescono sempre.

Ecco, quindi, che investire 10 mila euro in mercati ribassisti può essere considerato il momento migliore per l’esordio. Questo perché si possono acquistare azioni a prezzi scontati.

Certo, tutti vorrebbero acquistare un determinato titolo quando esso ha toccato il “vero” fondo e da lì non potrà che risalire. Ma questo “fondo” non è sempre così semplice da individuare.

Quindi, come investire 10 mila euro in mercati ribassisti? Vediamolo insieme.

Come investire 10 mila euro in mercati ribassisti

10 mila euro sono una cifra importante. Il consiglio è di focalizzarsi su un certo numero di titoli azionari, ma anche di controbilanciarli con l’acquisto di ETF tematici economicamente alla portata.

Le azioni vanno acquistate poco alla volta e a prezzi differenziati, non tutte insieme. Prendiamo il titolo Telecom Italia (TIT), il quale è uno di quelli che in questa fase soffre di più. Il titolo vale 0,30 euro. Piuttosto che acquistare 1.000 azioni tutte a 0,30 euro, meglio fare due acquisti separati da 500 azioni a 0,30 e a 0,28 euro, ad esempio.

Altro consiglio. Vero che 10 mila euro da investire possono sembrare tanti, ma se acquistiamo titoli come Amazon o Tesla che valgono migliaia di dollari, non basteranno 10 mila euro per comprare 2 o 3 azioni e finita la festa.

Molto meglio puntare su titoli azionari più accessibili, e da questo punto di vista la Borsa di Milano presenta molte occasioni da non sottovalutare.

A Piazza Affari abbiamo Ferrari (RACE), il quale è un titolo storico e a prova di crisi. In certe fasi come questa corregge, ed è quindi un buon momento per comprarlo per chi ha 10 mila euro da investire in mercati ribassisti.

Investire 10 mila euro in mercati ribassisti diversificando

Molto importante diversificare l’investimento. Mettere 5 mila euro nel solo titolo Eni (ENI) non è affatto una grande idea. Questo lo può fare chi ha 100 mila euro da investire.

Tra i settori su cui puntare mentre la pandemia allenta la sua morsa, troviamo il settore dei viaggi, turismo e tempo libero. Per noi il 2022 è l’anno della svolta per questo comparto, anche se la guerra in Ucraina scatenata da Putin pregiudicherà determinate rotte e flussi turistici per lungo tempo.

I titoli growth, cioè quei titoli legati alle nuove tecnologie o appartenenti ad altri settori a rapida crescita, sono al momento molto sofferenti e lo resteranno per tutta la fase dei rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Vanno monitorati e acquistati poco alla volta nelle fasi ribassiste.

E non dimentichiamo l’e-commerce.

Concludendo

In definitiva. Investire 10 mila euro in mercati ribassisti non significa prendere l’intera somma e investirla tutta in una volta. Gli investimenti richiedono pazienza, cioè tempo. Meglio pianificare l’acquisto dei titoli poco alla volta, o quando si è certi che abbia toccato un minimo importante di periodo.

Altrimenti ecco come investire 10 mila euro senza rischi per il capitale.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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