SOLO L’INFLAZIONE SEPARA L’AMERICA DAL RIALZO DEI TASSI Quella della disoccupazione di venerdì toglie ogni incertezza all’evoluzione della politica
SOLO L’INFLAZIONE SEPARA L’AMERICA DAL RIALZO DEI TASSI
Quella della disoccupazione di venerdì toglie ogni incertezza all’evoluzione della politica monetaria americana da qui a fine anno. Il tasso di disoccupazione è sceso drasticamente al 6.3% (ma poi la partecipazione alla forza lavora è scesa altrettanto al 62.8%) con 288 mila nuovi posti di lavoro creati. La Fed ha raggiunto il suo obiettivo e sarà curioso sentire cosa dirà la Yellen il 7 maggio circa l’evoluzione della politica monetaria americana alla luce dei recenti numeri.
Giornata quella del 7 che precederà il meeting Bce e che ovviamente potrebbe impattare sull’andamento di EurUsd che probabilmente rimanderà ogni tentativo di assalto alla resistenza di 1.39 fino ad allora.
Come si vede dal grafico infatti, massimi decrescenti e minimi crescenti rendono ormai inevitabile un break del cambio, sarà interessante vedere in che direzione.
Tra gli altri dati in uscita ricordiamo anche l’ISM servizi il 5 maggio e la bilancia commerciale il 6 maggio.
ANCORA DELUSIONI DALLA BCE?
Sarà ovviamente l’8 maggio la data più importante per l’Europa e per l’Euro con l’annuncio di Draghi sui tassi di interesse e l’evoluzione della politica monetaria. Questo evento sarà preceduto da alcune importanti indicazioni economiche come i prezzi alla produzione (5 aprile), il Pmi composite e le vendite al dettaglio (6 maggio) e gi ordini di fabbrica tedeschi (7 maggio).
Considerando la delusione degli ultimi appuntamenti meglio non farsi illusioni.
Importante anche le informazioni finanziarie che arriveranno dalla Gran Bretagna dove nello stesso giorno Bce verranno annunciate le mosse di politica monetaria.
Saranno interessanti le informazioni che verranno date ai mercati visto il positivo passo dell’economia inglese cresciuta più di quella americana (+0.8%) nel primo trimestre.
IN ORDINE SPARSO
In ordine sparso varie indicazioni macro arriveranno anche dai paesi emergenti a cominciare dalla Turchia che il 5 maggio comunicherà il dato sull’inflazione completato l’8 maggio da quello sull’inflazione.
Il 7 maggio toccherà al Brasile con la produzione industriale, mentre l’8 maggio al Messico con l’inflazione. Attenzione anche ai dati norvegesi con tassi l’8 maggio e inflazione il 9.
TRADE DELLA SETTIMANA
Focus questa settimana sull’Australia che, oltre ad una stagionalità particolarmente difficile sull’Aussie, vedrà una settimana molto ricca sul fronte dati macro. Il 6 maggio sarà la volta dei tassi di interesse e della bilancia commerciale. Il giorno successivo delle vendite al dettaglio e l’8 della disoccupazione.
Come detto il mese di maggio è un mese tradizionalmente negativo per l’Aud e questo dovrebbe riflettersi in un movimento di ribasso per AudUsd. La debolezza peraltro sembra essere già cominciata da metà aprile. Il grafico weekly non sembra però lasciare molto scampo alla moneta australiana che è andato a sfiorare le cloud di Ichimoku senza però nemmeno penetrarle, un segnale di debolezza relativa che dovrebbe preludere ad un nuovo affondo ribassista.
A confermare che la direzione dovrebbe essere verso il basso per i prossimi mesi il fatto che la lagging line si posiziona sotto i prezzi e lo spessore delle cloud stesse che testimoniano la solidità della resistenza. Potenziale testa e spalla in formazione almeno fino a quanto terranno i minimi di 0.866di gennaio.
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