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Con una FED meno colomba del previsto, le borse si muovono in ribasso

Da:
David Becker
Pubblicato: Jun 15, 2017, 14:16 GMT+00:00

Dopo una sessione asiatica negativa, le borse europee si sono mosse in ribasso. Il Nikkei ha chiuso con una perdita dello 0,26% a causa dell'annuncio

Con una FED meno colomba del previsto, le borse si muovono in ribasso

Dopo una sessione asiatica negativa, le borse europee si sono mosse in ribasso. Il Nikkei ha chiuso con una perdita dello 0,26% a causa dell’annuncio della Fed. La banca centrale degli Stati Uniti ha, infatti, attuato l’attesa manovra restrittiva, ma ha utilizzato toni meno da colomba del previsto. Alla luce di ciò, si è ipotizzato che la Banca del Giappone potrebbe adottare le medesime misure, fornendo indicazioni sulla normalizzazione della politica monetaria. A ogni modo, il ribasso dello 0,26% subito dal Nikkei appare lieve se confrontato col declino dello Hang Seng e dell’Asx, che hanno perso circa l’1,2%. L’indice australiano ha risentito negativamente dell’apprezzamento dell’AUD, provocato dai dati sull’occupazione, risultati migliori delle previsioni. Mentre la Fed può essere stata meno colomba di quanto si attendesse, i dati sugli Stati Uniti pubblicati nella giornata di ieri hanno certamente deluso, generando nuova preoccupazione per l’andamento dell’economia globale. Nel Regno Unito, i dati sulle vendite al dettaglio sono risultati inferiori alle previsioni. Un simile esito rafforza le aspettative secondo cui, nell’annuncio previsto per la giornata di oggi, la Banca d’Inghilterra manterrò i tassi invariati, utilizzando toni sempre più da colomba e rimanendo ancorata a una politica monetaria neutrale.

L’avanzo commerciale dell’Eurozona continua a ridursi. Il dato di marzo è stato corretto al ribasso a 22,2 miliardi di euro, mentre quello di aprile segna una flessione a 19,6 miliardi di euro. Ad aprile, sia le esportazioni sia le importazioni sono diminuite, sebbene il declino delle esportazioni sia più pronunciato. Senza aggiustamento, nei primi quattro mesi dell’anno, l’avanzo commerciale è sceso a 63,2 miliardi di euro. Nel primo quadrimestre del 2016, il surplus era di 78,1 miliardi di euro. Nel medesimo periodo, le esportazioni crescevano del 7% annuo e le importazioni dell’11% annuo. Tuttavia, nei prossimi mesi, il crollo del prezzo del greggio potrebbe contribuire a un incremento dell’avanzo nominale. Inoltre, se si considerano la stabilizzazione e il miglioramento delle previsioni di crescita globale, le esportazioni nette dovrebbero continuare a contribuire positivamente alla crescita generale.

A maggio, le vendite al dettaglio nel Regno Unito diminuiscono

A maggio, le vendite al dettaglio nel Regno Unito hanno registrato una flessione del -1,2% mensile, superiore alle previsioni che davano un più modesto -,08%. Il dato è particolarmente deludente se confrontato con quello di aprile, quando le vendite al dettaglio segnarono un incremento del 2,3% mensile, poi corretto in rialzo al 2,5%. Su base annua, dopo il 4,0% di aprile, la crescita è stata dello 0,9%.

In Italia, l’inflazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo è stata corretta in rialzo dall’1,5% all’1,6% annuo. Il dato rimane inferiore al 2,0% annuo del mese precedente. Il ritardo delle festività pasquali ha provocato una notevole oscillazione dei prezzi nel periodo tra marzo e aprile. Ora, il tasso annuo è tornato ai livelli di febbraio. Con il prezzo del petrolio che scende più del previsto, la Bce ha confermato che la traiettoria dell’inflazione sarà più lenta di quanto ipotizzato all’inizio dell’anno. In tal modo, Draghi potrà più facilmente usare prudenza nel concludere la fase di politica monetaria espansiva.

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