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Con l’aggravarsi del caso Comey, l’avversione al rischio torna sui mercati

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David Becker
Pubblicato: May 17, 2017, 16:34 GMT+00:00

Con il ritorno dell'avversione al rischio, le borse vengono a trovarsi sotto pressione. Dopo il generale declino subito dalle piazze asiatiche, i mercati

Con l’aggravarsi del caso Comey, l’avversione al rischio torna sui mercati

Con il ritorno dell’avversione al rischio, le borse vengono a trovarsi sotto pressione. Dopo il generale declino subito dalle piazze asiatiche, i mercati europei si sono mossi in ribasso. La flessione della propensione al rischio viene imputata a Trump, mentre l’apprezzamento dello yen ha pesato sulle imprese esportatrici giapponesi. In Europa, il Ftse100 si è mosso in rialzo e, per breve tempo, è riuscito a mantenersi in positivo grazie al deprezzamento della sterlina. Tuttavia, l’indice britannico è presto tornato a muoversi in ribasso a causa dell’apprezzamento della sterlina. Al contempo, le borse dell’Eurozona hanno subito un generale declino, pur rimanendo a quotazioni elevate. Le borse statunitensi si muovono in ribasso, ma il prezzo del petrolio è aumentato dai minimi toccati nelle prime ore della sessione, portandosi a 48,85$ al barile.

Conferma dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Eurozone ad aprile

Come previsto, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Eurozona per il mese di aprile si è confermato all’1,9% annui. Ad aprile, il tasso annuale ha sperimentato un rimbalzo dopo essere sceso dal 2,0% di febbraio ad appena l’1,5% di marzo . Tale andamento sinusoidale tra marzo e aprile è dovuto principalmente al ritardo delle festività pasquali, che si è traslato in un declino dei prezzi a marzo e in un loro aumento ad aprile. Ciò ha avuto effetto anche sull’inflazione core, salita dallo 0,7% di marzo all’1,2% di aprile. Con il miglioramento della crescita, l’inflazione va, quindi, aumentando, ma meno di quanto suggeriscano i dati di aprile. Nonostante il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, la crescita dei salari rimane, infatti, modesta. La moderazione salariale in Germania disorienta, dato che il tasso di disoccupazione è ai minimi storici. Ciò considerato, è improbabile che la Bce possa adottare misure diverse dalla conclusione della sua politica monetaria espansiva a giugno.

Nel Regno Unito, la disoccupazione è scesa al nuovo minimo degli ultimi dodici anni del 4,6%. Tale risultato è giungo inaspettato, poiché, secondo le previsioni, il tasso avrebbe dovuto rimanere al 4,7% di marzo. I redditi medi sono meno incoraggianti. Nei tre mesi fino a marzo, il dato senza bonus scivola al 2,1%, mentre quello con bonus sale dal 2,3% al 2,4%. Tuttavia, tale risultato è inferiore al tasso di inflazione che, ad aprile, ha raggiunto il 2,7%.

In Germania, Merkel vede aumentare il consenso, superando un importante test elettorale nella Renania del Nord – Westfalia. Secondo gli ultimi sondaggi sulle elezioni di settembre, la Cdu/Csu continua ad ampliare il proprio distacco dalla Spd. La spinta data dalla nomina di Schulz, già presidente del Parlamento europeo, a candidato della Spd pare essersi esaurita. Il partito socialdemocratico ha, infatti, ottenuto soltanto il 26% dei voti, mentre la coalizione dei cristiano-democratici con i cristiano-sociali ha vinto il 38% dei consensi.

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