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Con il petrolio che recupera mentre i dati continuano a impressionare, le borse vanno a consolidare

Da:
David Becker
Pubblicato: Jan 4, 2017, 15:16 UTC

I mercati europei hanno sperimentato lievi variazioni: le piazze maggiori seguono un andamento negativo, mentre le borse di Italia e Spagna continuano a

Con il petrolio che recupera mentre i dati continuano a impressionare, le borse vanno a consolidare

I mercati europei hanno sperimentato lievi variazioni: le piazze maggiori seguono un andamento negativo, mentre le borse di Italia e Spagna continuano a muoversi in rialzo. Gli indici dei direttori degli acquisti per il mese di dicembre di Eurozona, Regno Unito, Giappone, Cina e Stati Uniti hanno superato le attese, rinnovando l’ottimismo per la crescita e rafforzando la propensione al rischio. A seguito del declino del petrolio a 53$ al barile, che ha esercitato pressione sui titoli energetici, il Ftse e il Dax si sono mossi in ribasso.

Gli indici dei direttori degli acquisti dell’Eurozona superano le aspettative

Gli indici definitivi dei direttori degli acquisti dell’Eurozona hanno superato le aspettative. Il dato sui servizi è stato corretto al rialzo da 53,1 a 53,7. Con il dato sul settore manifatturiero confermato a un solido 54,9 nella giornata di lunedì, la lettura complessiva sale dal 53,9 di novembre a 54,4. Per l’Eurozona, il 2016 si è, dunque, concluso positivamente, con il dato composito che raggiunge i massimi dal 2011. In Germania, il dato sui servizi è stato nettamente corretto al rialzo, mentre le letture di Italia e Spagna sono state lievemente inferiori alle attese. A ogni modo, gli indici compositi dei direttori degli acquisti sono in crescita al di sopra dei 50 punti nelle quattro principali economie dell’Eurozona, confermando una ripresa generalizzata.

L’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona per il mese di dicembre è salito dallo 0,6% di novembre all’1,1% su base annua. Il dato è ampiamente in linea con le aspettative, ma inferiore a quello che si temeva dopo la pubblicazione delle letture di Germania e Spagna. In Italia, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dallo 0,1% allo 0,5% su base annua. Gli effetti di base si confermano la causa principale dell’incremento, con quelli negativi derivanti dai prezzi dell’energia non compresi nell’equazione.

L’inflazione dei prezzi dell’energia su base annua è balzata dall’1,1% di novembre al 2,5%. Parimenti, l’inflazione dei generi alimentari su base annuale ha conosciuto un netto incremento. L’inflazione core è aumentata, grazia alla crescita dell’inflazione dei servizi, dallo 0,8% allo 0,9% su base annua. Sommando i dati, il superamento dell’1% alla fine del 2016 segna il tasso più alto dal 13 settembre. Il rischio di deflazione pare del tutto svanito: i dati suggeriscono, al contrario, un rischio di incremento dell’inflazione.

Secondo i dati pubblicati dalla Banca d’Inghilterra, i dati sul credito di dicembre sono diversificati. I mutui approvati sono saliti a 67,5mila, il massimo degli ultimi otto mesi, poco più dei 67,4mila di novembre, ma al di sotto della previsione media di un più netto 68,7mila. Tuttavia, i mutui netti sono scesi al minimo degli ultimi quattro mesi, pari a 3,2 miliardi di sterline. Il credito netto al consumo è aumentato di 1,9 miliardi di sterline, segnando il massimo incremento mensile in undici anni. Tuttavia, i prestiti alle attività non finanziarie sono diminuiti di 0,8 miliardi di sterline.

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