A causa dell’avversione al rischio, che continua a dominare i mercati, le piazze asiatiche hanno chiuso in gran parte in negativo, mentre le borse europee si muovono in ribasso. Alla chiusura, il Nikkei perdeva lo 0,68% e l’Asx cedeva lo 0,74%. I titoli delle imprese minerarie e dei produttori di acciaio sono stati colpiti dal ribasso del minerale di ferro, che ha controbilanciato il rialzo delle azioni degli sviluppatori cinesi. Tuttavia, a fronte di una tendenza generalmente negativa, lo Hang Seng ha subito perdite inferiori e il Csi è riuscito a registrare un lieve rialzo. In Europa, le borse dei paesi della periferia dell’Eurozona si muovono nuovamente in ribasso, con il Ftse Mib che cede circa lo 0,9% a causa della preoccupazione per le condizioni del settore bancario. La tranquillità che distingue le operazioni sulle borse europee potrebbe mutarsi in un incremento della volatilità. Infine, la pressione è aumentata a causa delle dichiarazioni di Trump sull’apprezzamento del dollaro.
Nel corso di un’intervista al Wsj, Trump ha affermato: “A mio parere, il nostro caro dollaro si sta apprezzando troppo”, aggiungendo che è “in parte” colpa sua, “perché le persone si fidano di me.” Tali dichiarazione hanno premuto sul dollaro durante la sessione asiatica, sebbene il successivo ribasso pare essere stato limitato dal fatto che, per Trump, gli Stati Uniti non intendono accusare la Cina di manipolazione della valuta. Diversamente da quanto dichiarato durante la campagna elettorale, Trump ha, infine, affermato che potrebbe proporre a Yellen un secondo mandato come presidente della Fed.
