Dopo la pubblicazione dei dati inferiori alla attese sugli Stati Uniti nella giornata di mercoledì, che hanno pesato sul sentimento dei mercati e
Dopo la pubblicazione dei dati inferiori alla attese sugli Stati Uniti nella giornata di mercoledì, che hanno pesato sul sentimento dei mercati e trascinato il dollaro e il prezzo del petrolio in ribasso, le borse europee hanno sperimentato un andamento lievemente negativo. Il Wti è risalito dai minimi iniziali, ma, nonostante gli imminenti tagli alla produzione, continua a oscillare intorno ai 54 dollari al barile. L’incremento delle scorte superiore alle aspettative, rilevato dall’Api, ha pesato sul prezzo. Il parallelo apprezzamento dello yen ha influito negativamente sulle borse nipponiche, che hanno chiuso con perdite superiori all’1%. Infine, la rinnovata avversione al rischio pesa sui mercati europei, sebbene le perdite siano finora relativamente limitate e, nel caso del Dax, non siano riuscite ad arrestare la tendenza al rialzo dell’indice, che dura ormai da un anno, avviata da Draghi quando ha assicurato che il programma di acquisto di titoli di Stato da parte della Bce continuerà nel 2017.
Il Dax è ancora diretto a registrare un solido rialzo annuo, con quota 11500 che contrasta col minimo di quota 8700 toccato all’inizio di febbraio. Il Ftse 100 non è lontano dal massimo annuo di quota 7130 raggiunto a ottobre e ben al di sopra del minimo di quota 5500 toccato l’11 febbraio. Il volume di trading è lievemente aumentato, con i future negoziati presso le borse statunitensi che, nell’ultima giornata piena prima della fine dell’anno, con molte piazze che domani chiuderanno in anticipo, presentano un andamento meno vario.
In Italia, l’asta dei titoli di Stato a dieci anni ha visto una diminuzione dei costi di rifinanziamento. L’Italia ha venduto 1,5 miliardi di euro di titoli di Stato a dieci anni con un coupon dell’1,25% a un rendimento medio dell’1,77%, in calo rispetto all’1,97% dell’asta precedente. Il rapporto bid to cover è sceso dall’1,58% del 29 novembre all’1,42%. Un miliardo di euro di titoli di Stato del 2016, con un coupon del 7,25%, è stato venduto all’1,72%. Al contempo, 2,5 miliardi di euro di titoli di Stato a cinque anni, con un coupon dello 0,35%, sono stati venduti a un rendimento medio dello 0,54%.
A novembre, l’offerta di moneta M3 dell’Eurozona ha segnato un’accelerazione dal 4,4% su base annua del mese precedente al 4,8%. Tale incremento ha superato le aspettative e riflette ampiamente un netto aumento dei depositi overnight. Le controparti di M3 mostrano un incremento della crescita dei prestiti, con quelli alle imprese non finanziarie che salgono all’1,8$ su base annua a fronte dell’1,7% annuo di ottobre. I prestiti alle famiglie raggiungono il 2,1% su base annua. A ottobre, il dato annuo era dell’1,9%.