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Bitcoin a 130.000 USD per JPMorgan se si stabilizza la volatilità

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 4, 2021, 09:00 UTC

Prezzo del bitcoin a 130.000 USD per JPMorgan Chase se le quotazioni si stabilizzano e la volatilità diventa meno ballerina di come è oggi.

jpmorgan e bitcoin

In questo articolo:

La grande banca degli investimenti statunitense JPMorgan Chase & Co. (JPM), crede che il prezzo del bitcoin (BTC) potrebbe raggiungere la considerevole quotazione dei 130 mila dollari USA, se la volatilità dovesse acquietarsi come ha fatto negli ultimi giorni.

Questo perché un numero crescente di investitori istituzionali potrebbe trovare interessante investire in bitcoin, avendo davanti a se una classe di attività meno ballerina. Gli istituzionali in questo momento sono alla ricerca di asset a bassa correlazione per meglio diversificare il portafoglio finanziario, ha riportato JPMorgan Chase nella sua analisi resa nota giovedì, e riportata da Business Insider.

Bitcoin a 130 mila USD per JPMorgan, ecco perché

Gli investitori istituzionali, ovvero quelli con grandi disponibilità economiche, potrebbero adottare bitcoin se dovesse avvenire un “cambiamento nella struttura di correlazione di bitcoin rispetto alle classi di attività tradizionali”, ha spiegato la banca statunitense.

L’ostacolo principale per le istituzioni che intendono adottare la criptovaluta è appunto la sua volatilità eccessivamente elevata, che è riesplosa nel 2020, anno in cui il prezzo del bitcoin è nuovamente risalito fino a triplicarsi. Dal punto di vista della gestione del rischio, infatti, l’elevata volatilità “agisce come un vento contrario verso una ulteriore adozione istituzionale”, ha scritto ancora JPMorgan.

In poche parole, i grandi investitori non se la sentono di investire su di una classe di attività che oggi vale 59 mila USD e domani 48 mila USD. Desiderano un asset che garantisca maggiore stabilità del prezzo, altrimenti è per loro difficile gestire il rischio finanziario.

Ora, però, secondo JPMorgan, vi sono segnali che la volatilità si starebbe stabilizzando e questo potrebbe rinvigorire l’interesse dei grandi investitori istituzionali nei confronti del bitcoin, e da parte anche degli investitori professionisti con grandi risorse finanziarie da diversificare.

L’oro e il bitcoin

Secondo JPMorgan, inoltre, l’oro avrebbe subito un impatto negativo a causa della crescita d’interesse da parte degli investitori nei confronti del bitcoin.

Da metà ottobre 2020, l’oro ha infatti perduto 20 miliardi di capitalizzazione a causa del deflusso generato dagli istituzionali, mentre l’asset bitcoin nello stesso periodo ha guadagnato 7 miliardi di USD di capitalizzazione da questa categoria di investitori, scrive sempre la banca degli investimenti statunitense.

Secondo JPMorgan, quindi: “Considerando quanto è grande l’investimento finanziario in oro, qualsiasi tale esclusione dall’oro come valuta ‘alternativa’ implica un grande rialzo per bitcoin a lungo termine”.

Secondo questa interpretazione, in questa fase storica, vi sarebbe cioè una correlazione inversamente proporzionale tra il prezzo dell’oro e le quotazioni del bitcoin. Al calare del primo, si accompagnerebbe una risalita del secondo, e viceversa ovviamente.

Previsione a lungo termine

Quella di JPMorgan è una previsione a lungo termine che vede il BTC salire a 130.000 USD per eguagliare in termini di capitalizzazione l’intero mercato dell’oro (settore privato).

Da notare, però, che la precedente valutazione di JPMorgan, vedeva il bitcoin a 146 mila USD. La nuova valutazione è dovuta al fatto che l’oro è sceso da 1900 USD per oncia a 1700 USD per oncia, riducendo meccanicamente il potenziale di rialzo stimato per bitcoin ,come alternativa all’oro.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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