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In attesa della riunione della BCE, le borse europee vanno a consolidare

Da:
David Becker
Pubblicato: Apr 26, 2017, 13:37 UTC

La gran parte delle borse europee si muove in lieve ribasso. Il Cac 40 rappresenta un'eccezione degna di nota, riuscendo a mantenere un guadagno dello

In attesa della riunione della BCE, le borse europee vanno a consolidare

La gran parte delle borse europee si muove in lieve ribasso. Il Cac 40 rappresenta un’eccezione degna di nota, riuscendo a mantenere un guadagno dello 0,10%. Al contrario, il Dax ha perduto lo 0,05% e il Ftse 100 ha ceduto lo 0,10%. Tuttavia, il Dax rimane a livelli decisamente elevati. In attesa della riunione della Bce, il Ftse Mib e l’Ibex 35 si muovono in ribasso. Le elezioni presidenziali in Francia non hanno soltanto generato maggiore stabilità, ma hanno anche aumentato la pressione su Draghi affinché modifichi le indicazioni sulla politica monetaria della Bce, iniziando a preannunciare la progressiva conclusione delle misure espansive. A ogni modo, le perdite sulle piazze europee sono relativamente limitate, mentre altrove le borse continuano a muoversi in rialzo. Sostenuto dal deprezzamento dello yen, il Nikkei ha guadagnato l’1,10%. Gli altri mercati asiatici sono stati spinti in rialzo dalla speranza che la riforma del sistema tributario proposta da Trump provochi un incremento della propensione al rischio. Nel frattempo, il Wti sperimenta lievi variazioni, venendo negoziato a 49,50$ al barile.

In Europa, la giornata di mercoledì è stata praticamente priva di dati in grado di influire sull’andamento dei mercati. In Francia, la fiducia dei consumatori per il mese di aprile è rimasta stabile, con l’indice generale invariato a 100. Le aspettative future sulla disoccupazione hanno sperimentato un netto miglioramento. Tuttavia, nonostante ciò, i dati sulla situazione finanziaria individuale e sulle opportunità di acquisto hanno subito una lieve flessione. A ogni modo, gli indici sulla fiducia sono positivi e confermano la ripresa dell’economia francese. In particolare, gli indici dei direttori degli acquisti suggeriscono che il ritmo di espansione sia superiore a quello della Germania.

In Australia, il primo trimestre vede un aumento dell’indice dei prezzi al consumo

Nel primo trimestre del 2017, l’indice dei prezzi al consumo dell’Australia è aumentato dello 0,5%, confermando il dato del quarto trimestre del 2016 e risultando inferiore all’incremento previsto dello 0,6%. Su base annua, l’indice dei prezzi al consumo ha sperimentato un’accelerazione dall’1,5% del quarto trimestre dello scorso anno al 2,1% del primo trimestre di quest’anno. Tuttavia, pur se superiore al 2,0%, anche questo dato è lievemente inferiore alle previsioni. Le misure dell’indice dei prezzi al consumo core su base annua migliorano. L’indice dei prezzi al consumo con media ponderata è salito dall’1,6% all’1,9%, mentre quello con media ponderata cresce dall’1,4% (dato corretto rispetto al precedente 1,5%) all’1,7%. Da notare che a media troncata si sta avvicinando al margine inferiore della banda obiettivo fissata dalla Rba, compresa tra il 2,0% e il 3,0%. I dati rafforzano le aspettative secondo cui la Rba manterrà i tassi stabili fino alla fine dell’anno.

A seguito della pubblicazione del rapporto dell’American Petroleum Institute (Api), il prezzo del greggio si è mosso in netto ribasso. Secondo l’Api, le scorte di greggio sono aumentate di 897000 barili a fronte del calo previsto di 1,6 milioni di barili. L’Api ha, inoltre, annunciato che, dopo l’incremento di 1,374 milioni di barili della scorsa settimana, le scorte di benzina sono aumentate di 4,4 milioni di barili. Le previsioni davano, invece, un declino di 2,2 milioni di barili.

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