Analisi Forex Weekly

Non cambiano di molto gli equilibri del mercato sul fronte valutario con EurUsd che non affonda oltre i supporti critici di area 1.36/1.365, ma con un Dollar Index che reagisce con forza ad una situazione tecnica veramente delicata. Come si vede dal grafico è stato per ora evitato un pericoloso testa e spalla ribassista ed è stato fatto con una figura di inversione su scala weekly piuttosto potente come  un key reversal. Ovviamente serviranno conferme, ma la probabilità di un ritorno in area 80.50/81 sembra elevata.

Per ora quindi pericolo scongiurato , ma per una discesa di EurUsd sotto certi livelli tecnici crediamo servano parole, ma anche fatti concreti e dubitiamo  che le eventuali misure anticipate da Draghi per giugno saranno molto incisive.

Lo dicono i dati fondamentali del motore europeo tra cui la bilancia commerciale. L’export di Eurolandia continua a girare bene nonostante il cambio e se un rallentamento è fisiologico complice la Cina e gli emergenti, non sembra proprio che la valuta rappresenti un discrimine per gli investitori esteri. Osservando le curve dei rendimenti americana ed europea sembra piuttosto di capire che la forte preferenza per gli asset del vecchio continente sia proprio legata ad un’aspettativa di cambio stabile o addirittura in rafforzamento, almeno per ora.

Lo ammettiamo, ci ho sorpreso e non poco il movimento della Sterlina degli ultimi giorni con un rafforzamento sull’Euro arrivato fino a 0.8150 (0.816 è il 61.8% di ritracciamento dell’intero bull market partito nel 2012) e del Cable arrivato a 1.70. Adesso però su GbpUsd ci troviamo di fronte ad un muro a nostro avviso ancora invalicabile. La resistenza è legata al massimo del 2009 e la convinzione è legata alla figura tecnica di inversione formalizzata la settimana scorsa. Una classica shooting star weekly proprio a ridosso di 1.70 non è da trascurare soprattutto in presenza di evidenti divergenze tra Rsi e prezzi.

A rinforzare questa tesi anche il posizionamento di EurGbp. Se infatti facciamo partire una trend line dal minimo del 2006 toccando il minimo del 2012 andiamo a colpire esattamente i prezzi attuali che quindi diventano cruciali anche in ottica di lungo periodo.

Il rapporto EurTry sta smaltendo gli eccessi accumulati sul finire del 2013 e l’inizio del 2014 quando la speculazione aveva portato il cambio ad un passo da 3.30. Concluso positivamente l’esito elettorale il governo sembra aver ottenuto una certa stabilità e questo ha contribuito, assieme al maxi rialzo nei tassi, a ridimensionare il calo della Lira turca. Pur stimando in area 2.80 il punto di arrivo di questa correzione, stiamo ovviamente entrando in un contesto delicato che pone seri quesiti sul proseguimento di questa dinamica correttiva di EurTry. Come si vede dal grafico infatti in questa zona passa la precedente trend line rialzista che univa i precedenti massimi del 2006, del 2011 e del 2013, prima dello strappo speculativo verso l’alto che ha scoperchiato la pentola. Adesso ci risiamo ed è chiaro che una discesa sotto i livelli di precedente resistenza citati, darebbe un ulteriore forte appeal di rivalutazione ad una valuta emergente che a quel punto rientrerebbe all’interno di un canalone con base in area 2.30.