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ACEA conferma crollo immatricolazioni auto in Europa, nel 2020 -23,7%

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jan 19, 2021, 09:09 UTC

ACEA conferma crollo delle immatricolazioni di auto in Europa. Nel 2020 registrato -23,7%, e 9,9 milioni di auto immatricolate, ma l'anno non era iniziato bene.

acea

ACEA, l’Associazione europea delle compagnie produttrici di automobili, ha pubblicato il bollettino conclusivo del 2020 sulle immatricolazioni di nuove auto in Europa, e conferma il quadro negativo con un sonoro -23,7% su base annua.

Nel mese di dicembre le immatricolazioni sono diminuite rispetto allo stesso mese del 2019, ma in maniera non significativa: -3,3%.

Data la pessima situazione economica in Europa, i ripetuti blocchi alla mobilità che anche nella seconda metà dell’anno sono stati imposti ai cittadini europei, si può in realtà affermare che il dato negativo annuale non è poi così pesante.

Se si leggono i dati delle immatricolazioni dei mesi di marzo e aprile 2020, i crolli sono stati a dir poco devastanti con punte anche dell’-80% in alcuni Paesi come la Spagna e l’Italia, dove i lockdown nazionali avevano inciso di più.

ACEA immatricolazioni auto in Europa in dicembre

Nel mese di dicembre le auto immatricolate nell’Unione Europea sono state 1.031.070 unità.

L’andamento su base nazionale ha fatto registrare dati disomogenei. Italia e Francia sono le più penalizzate con perdite consistenti a due cifre, e rispettivamente: -14,9% e -11,8%.

La Germania, invece, nonostante il lockdown rigido imposto dalla Cancelliera Angela Merkel, ha fatto registrare un +9,9% di immatricolazioni. La Spagna, invece, riesce a pareggiare i conti con il mese di dicembre del 2019.

ACEA immatricolazioni auto in Europa 2020

Come mostrano i dati mensili di ACEA, nel confronto tra il 2019 e il 2020, il mese di aprile aveva fatto registrare un -76,3% di media.

Ma il 2020 non è iniziato bene, il mercato dell’auto in Europa già a gennaio aveva fatto registrare un pesante -7,5%, ripetuto a febbraio (-7,4%). Dati, questi ultimi, che fanno pensare che probabilmente il 2020 si sarebbe chiuso con dati comunque non positivi.

Tuttavia l’eccezionalità dell’evento è sotto gli occhi di tutti quando si analizzano i dati di marzo (-55,1%) e quelli di aprile come già accennato. Anche maggio ha fatto registrare un calo eccezionale delle immatricolazioni a livello europeo (-52,3%).

Un ritorno a livelli normali, seppur negativi, si è registrato in luglio, con una percentuale di auto immatricolate segnalato da ACEA del -5,7%.

L’unico mese in positivo è risultato essere il mese di settembre, +3,1% rispetto all’anno precedente.

Nell’ultima parte dell’anno il mercato dell’auto ha provato a difendersi con quote negative ma non spaventose:

  • Ottobre -7,8%;
  • Novembre -12%;
  • Dicembre -3,3%.

Immatricolazioni auto nel 2020

Sul totale le immatricolazioni delle auto nell’Unione Europea sono state pari a 9.942.509, contro i 13.028.948 del 2019, ovvero poco più di tre milioni di auto immatricolate in meno.

Si è trattato indubbiamente di uno dei peggiori cali dall’inizio della serie storica riporta ACEA.

Come sono andati i principali mercati europei?

La Spagna risulta essere la peggiore con un crollo delle immatricolazioni del -32,3%, seguita dall’Italia con il -27,9% e quindi la Francia a -25,5%.

Anche la Germania cede una importante quota che vale il -19,9% di immatricolazioni. La peggiore in assoluto è comunque la Croazia con un -42,8%.

La compagnia automobilistica che ha subito la perdita maggiore in Europa è stata Mazda con il -42,5%. Si difende Fca Group con un -25,5%, mentre Psa Group ha perduto di più, -29,3%.

Il gruppo Volkswagen ha perso il -21,6% del suo mercato e Renault Group il -25,6%. BMW Group ne esce meglio posizionata delle altre con una perdita su base annua del -16%.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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