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8 migliori ETF dividendo da includere in un portafoglio diversificato

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Sep 15, 2021, 07:25 UTC

8 migliori ETF dividendo da includere nel portafoglio finanziario per sonale per privilegiare la diversificazione e per guadagnare dai dividendi.

etf dividendo

Stanchi di cercare singoli titoli azionari che rilasciano dividendi agli azionisti? Ebbene da qualche decennio esistono anche gli ETF dividendo, fondi negoziati in borsa che tracciano un indice sottostante composto da un paniere di titoli azionari che rilasciano dividendi ai propri azionisti.

Gli exchange traded fund, per chi non li avesse mai aggiunti al portafoglio finanziario, sono cresciuti enormemente dal 2009 ad oggi, passando da una media di 20 miliardi di dollari in gestione agli attuali 300 miliardi di dollari, riporta Kiplinger. Una massa in gestione enorme che fa ben sperare.

Il lato positivo di un ETF dividendo risiede nel fatto che le azioni che rilasciano dividendi sono tutte concentrate, riducendo lo sforzo di ricerca e aumentando il guadagno.

Ecco 8 ETF dividendo da valutare e da aggiungere al portafoglio finanziario per diversificarlo.

8 ETF dividendo

Ed ecco gli 8 ETF dividendo tra cui scegliere quello più interessante per la propria attività di investimento.

  1. Vanguard Dividend Appreciation ETF

Restituisce un dividend yield dell’1,5% e le commissioni sono di 6 USD annui su 10 mila USD di investimento. L’ETF traccia la performance dell’indice S&P USD Dividend Growers, un paniere di titoli in crescita da 10 anni.

  1. Fidelity MSCI Real Estate ETF

Dividend yield del 2,8% con una spesa annua dello 0,09%. Come dice il nome l’ETF include titoli del settore immobiliare che rilasciano dividendo, il veicolo è rimbalzato nel 2021 dopo un +4,9% nel 2020.

  1. FlexShares Quality Dividend ETF

Dividend yield dell’1,6% e commissioni dello 0,37%. Investe in società con un rendimento sostenibile nel tempo e che presentino un dividendo che resta attraente nel tempo. Include il settore finanziario e della cura della persona.

  1. Invesco FTSE RAFI US 1000 ETF

Dividend yield dell’1,5% e commissioni dello 0,39%. L’ETF non è propriamente un ETF dividendo, ma usa i titoli che rilasciano dividendi come una misura di qualità. Traccia la performance dell’indice FTSE RAFI US 1000, un indice fondamentale che classifica le più grandi società statunitensi anche in base alla distribuzione totale di dividendi.

  1. Nuveen ESG Mid-Cap Value ETF

Dividend yield dell’1,1%, ma con commissioni dello 0,4%. Con una lunga storia nella responsabilità sociale e negli ESG (environmental, social and governance), l’ETF investe in azioni mid-cap. Fatto per investimenti di lungo termine, è considerato tra i migliori ETF di dividendi.

  1. ProShares Russell 2000 Dividend Growers

Dividend yield dell’1,8% e commissioni dello 0,41%. L’ETF raccoglie le migliori small-cap dell’indice Russell 2000 ed include infatti soltanto 91 società quotate, ma che nel corso degli anni hanno aumentato il dividendo annuale rilasciato agli azionisti.

  1. WisdomTree U.S. SmallCap Dividend Fund

Dividendo del 2,1% e commissioni dello 0,38%. Come ci racconta già il nome dell’ETF, esso investe in società quotate di piccola capitalizzazione del mercato USA. Si tratta di piccole società che rilasciano ai propri azionisti dividendi annuali. L’ETF è legato all’indice WisdomTree. All’interno troviamo il settore food, finanziario, real estate e industriale.

  1. Vanguard FTSE Developed Markets ETF

Dividend yield del 2,4% e commissioni appena dello 0,05%. Un ETF molto appetibile come è già chiaro dalle commissioni e dal ritorno sul dividendo. Il fondo traccia il FTSE Developed All Cap ex US Index, nel quale troviamo migliaia di titoli in rappresentanza di ben 24 diversi mercati, tra cui il Canada e i paesi europei, oltre a nazioni dell’area Pacifico. Sono in particolare rappresentate le blue-chip, ed è per questo che il rendimento è molto allettante (2,4%).

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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