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Una Finestra sull’Europa: Produzione Industriale a picco in Germania e Francia, ma le Borse reggono

Da:
Alberto Ferrante
Pubblicato: May 8, 2020, 06:23 UTC

Nonostante il crollo della produzione industriale francese e tedesca, le borse europee ieri hanno chiuso in crescita. Lo spread ha chiuso invece a quota 247 punti base. La settimana si conclude oggi con due importanti market movers.

Una Finestra sull’Europa: Produzione Industriale a picco in Germania e Francia, ma le Borse reggono

Ancora una seduta volatile per le borse europee, che ieri hanno invertito la tendenza di mercoledì, chiudendo tutte in rialzo. In questo contesto, Piazza Affari si è rivelata la più debole, con una crescita pari ad appena lo 0,5%, rallentata dai titoli bancari.

Lo spread BTp/Bund ha comunque chiuso in lieve calo, scendendo nuovamente sotto la soglia dei 250 punti, a quota 247 punti base. Il rendimento del decennale benchmark è attualmente all’1,93%.

Buono anche l’andamento del petrolio, in rialzo sia per il Wti che per il Brent, che si sono riportati in serata nuovamente sopra i 25 e 30 dollari al barile, rispettivamente.

A tal proposito, come evidenziato da Il Sole 24 Ore, il taglio della produzione di questi giorni, che ha spinto al rialzo il greggio, sembrerebbe essere equamente ripartito tra USA, Russia e Arabia Saudita, per la prima volta nella storia.

Il cambio euro/dollaro è invece rimasto stabile a quota 1,08, mentre la sterlina si è indebolita in seguito alle dichiarazioni della BoE sulle attese in termini di crollo del Prodotto Interno Lordo.

Secondo le stime della Banca, il Regno Unito potrebbe osservare un calo del 14%,  con un possibile recupero nel corso dell’anno prossimo, in grado di riassorbire totalmente il crollo grazie a un rimbalzo del +15%. Attualmente, la sterlina è scambiata a 1,14 euro e a 1,24 dollari.

Oggi si attendono invece il saldo della bilancia commerciale tedesca e i dati sulla produzione industriale spagnola.

I principali indici europei

Come anticipato, la performance di Piazza Affari è stata meno brillante di quella degli altri principali indici europei: il FTSE MIB ha infatti chiuso in crescita di un timido 0,5%, dopo essersi portata sopra i 17.330 punti in più momenti della giornata.

Molto meglio il DAX30 di Francoforte, in chiusura al +1,44%, mentre Parigi ha tagliato il traguardo ieri a 4500 punti (+1,54%).

L’Ibex-35 spagnolo ha invece chiuso in positivo del +0,89%.

Allarme in Germania e Francia, produzione industriale a picco

Ieri sono stati rivelati i dati sulla produzione industriale in Germania e Francia, che hanno visto un crollo rispettivamente del -9,2% e del -16%, di gran lunga più drammatico rispetto a quello atteso dai più pessimisti.

Secondo i dati dell’istituto tedesco Destatis, si tratta per la Germania della contrazione più grave dal 1991, che si somma alla stagnazione del mese precedente.

A pesare particolarmente, in entrambi i casi, è stato chiaramente il lockdown dei Governi, oltre a una drastica riduzione delle esportazioni verso l’Asia.

Nessun aggiustamento dei conti pubblici per il MES

La nuova linea di credito del Meccanismo Europeo di stabilità non prevederà alcun sistema di sorveglianza rafforzata per i Paesi che decideranno di accedervi.

E’ quanto chiarito da Gentiloni e da Dombrovskis, con riferimento al Pandemic Crisis Support per le spese sanitarie dirette e indirette.

Il senso dell’assenza di meccanismi di aggiustamento particolarmente “invasivi” è da ricercare nella specificità della linea di credito, limitata appunto solo alle spese sanitarie.

A tal proposito, però, l’Europa sta continuando a lavorare sui dettagli dell’accordo anche per categorizzare i modelli di spesa accettati.

L’inizio dell’operatività del MES resta comunque previsto per il prossimo mese, con risorse stimate per l’Italia pari a 36 miliardi di euro.

Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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