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I segreti di Francoforte

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David Ruscelli
Pubblicato: Oct 7, 2016, 20:33 GMT+00:00

Intanto leggiamo i verbali La notizia della settimana è certamente quella che arriva da Francoforte. Pur trattandosi di rumors (poi smentiti dallo stesso

I segreti di Francoforte

Intanto leggiamo i verbali

La notizia della settimana è certamente quella che arriva da Francoforte. Pur trattandosi di rumors (poi smentiti dallo stesso Draghi) il fatto che la Bce cominci a pensare a misure di tapering, ovvero di graduale rimozione degli stimoli generati dal riacquisto di titoli, è un fattore che potrebbe alterare gli equilibri valutari dei prossimi mesi. In America le probabilità di rialzo dei tassi stanno crescendo con il mercato che sconta addirittura un 20% già a novembre. Dipenderà dai dati questo è vero, ma anche dalla pubblicazione dei verbali dell’ultimo meeting Fed previste per il 12 ottobre. Qui capiremo l’orientamento dei membri del board e soprattutto se c’è consenso circa una manovra nell’ultima riunione di dicembre. Ribadiamo comunque un concetto. Se dovesse vincere Trump tutto potrebbe essere rimesso in discussione perché a quel punto la Yellen dovrà prendere atto che il supporto politico non è più così scontato. A parte la pubblicazione dei verbali la giornata con maggiore interesse lato market movers sarà quella di venerdì 14 ottobre. In quella data saranno infatti pubblicati i dati di vendite al dettaglio, prezzi alla produzione e fiducia consumatori. Sempre venerdì grande attesa per una conferenza a cui parteciperà Janet Yellen.

Se così fosse…

Se così fosse (cioè che il tapering comincerà in Europa) Draghi si sarebbe piegato alle volontà tedesche prendendo atto del fallimento della sua politica. Certo si è evitata la depressione, ma nessuna inflazione e nessuna crescita è stata generata dalla politica monetaria di Quantitative Easing. Tutta colpa di Draghi? Assolutamente no, tutta colpa dei giochetti di campanile che stanno continuando a portare avanti i singoli governi europei su economia, immigrazione, banche, ecc…Ecco quindi che il tentativo di salvataggio di un sistema bancario europeo allo stremo passerebbe da una graduale rimozione degli stimoli volta ad inclinare maggiormente la curva dei rendimenti, misura simile per certi versi a quella giapponese. Tentativo goffo se non abbinato a misure di rilancio dell’economia e che soprattutto rischia di chiudere in un solo colpo due finestre favorevoli, quella dei tassi bassi e quella dell’Euro debole. Tra i dati della settimana ricordiamo il giorno 11 ottobre l’indice Zew e il 12 ottobre la produzione industriale di Eurolandia.

Trade della settimana

Dopo un periodo di consolidamento durato quasi un anno, il cross EurTry sembra aver tutte le intenzioni di prendere una direzione precisa, ovvero quella rialzista. Come si vede dal grafico il tipico andamento a forma di triangolo convergente dell’ultimo periodo rappresenta per l’analista tecnico un momento in cui accumulare posizioni. Poi ad un certo punto la marcia nella direzione del trend primario ricomincia ed ecco che si cominciano a ricercare i target. Per il cross EurTry a spanne potremmo considerare in circa 4500 pips l’obiettivo della figura in via di chiusura e quindi una zona compresa tra 3.80 e 3.85 per i prossimi mesi. Ovviamente serviranno conferme, ma l’ottimo sostegno fornito anche stavolta dalla media mobile a 200 giorni sembra limitare il rischio ad un 3.25/3.27 come punto di potenziale rientro da parte del cross EurTry nella peggiore delle ipotesi.

David Ruscelli

Forex Strategico

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