Rame, Analisi Fondamentale Giornaliera – La volatilità non decolla

Il rame è salito da un minimo di due settimane quest’oggi grazie ai segnali di allentamento delle tensioni nel conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, ma la mancanza di una ferma risoluzione ha tenuto a freno i guadagni, che all’apertura di Wall Street si sono quasi azzerati del tutto.

A metà giornata il rame a tre mesi del London Metal Exchange (LME) è cresciuto dello 0,2% a 6.119 dollari per tonnellata, il suo primo aumento dopo cinque sessioni. “C’è un elemento di ottimismo, ma il mercato resta in attesa di nuovi sviluppi e certezze e la spinta a rialzo sembra esaurirsi presto”, ha detto a Reuters l’analista di ETF Securities Nitesh Shah. “Gli analisti si aspettano qualcosa di più concreto dai negoziati commerciali, e non solo uno slittamento della scadenza del 1 Marzo, bensì un vero accordo commerciale; solo a quel punto potremmo assistere a qualcosa di più drastico sui prezzi del rame”.

Il segretario del Tesoro americano Steven Mnuchin ha detto che spera che questa ultima tornata in Cina di incontri commerciali siano “produttivi”. Martedì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che potrebbe far si che vi sia uno slittamento delle scadenze. Se un accordo commerciale non dovesse essere raggiunto entro la scadenza del 1 ° marzo, è previsto che le tariffe statunitensi per le importazioni cinesi da 200 miliardi di dollari aumentino dal 25% al ​​25%.

Previsioni

Le scorte di rame in circolazione disponibili sul mercato nei magazzini registrati LME erano all’ultima rilevazione pari a 74.750 tonnellate, in prossimità di un minimo toccato nel 2005 a Ottobre.

“La domanda di rame è sufficientemente forte da sostenere i prezzi al rialzo, leggermente sopra i $ 6.100, ma non è abbastanza forte per spingerli ulteriormente senza importanti stimoli economici in Cina”, ha detto l’analista di Julius Baer Carsten Menke.

Alle 17:00 il rame quotato al COMEX è vicino al prezzo di apertura a 2,77 dollari in rialzo dello 0,1%,