La sofferenza del rame potrebbe volgere a termine già questo mese nel caso in cui i negoziati fra USA e Cina dovessero portare a risvolti positivi; resta di fatto la minaccia del risk-off sull'azionario ed il periodo di contrazione delle principali economie mondiali
Il rame di Londra è salito di oltre il 2% nella notte, recuperando da un minimo di 18 mesi registrato nella sessione precedente; il recupero è in parte dovuto al sentiment degli investitori, che è stato rafforzato dall’annuncio da parte della Cina di un nuovo round di negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Cina e Stati Uniti terranno colloqui sul commercio a livello ministeriale a Pechino il 7 e 8 gennaio, mentre le due parti cercano di porre fine ad una disputa che sta causando crescenti timori sia per le economie che per i mercati finanziari globali.
Nonostante il recupero odierno il mercato del rame sta affrontando il suo più grande calo settimanale in quasi due mesi sulla base delle preoccupazioni per il rallentamento della crescita dei consumi cinesi di metalli industriali.
“I dati economici hanno iniziato la giornata su notizie positive con numeri di PMI cinesi in miglioramento rispetto al mese precedente che ha anche supportato i metalli; più tardi oggi ci saranno il rilascio del PMI americano e dei salari e se anch’essi mostreranno un miglioramento questo potrebbe calmare i nervi dei mercati globali “, ha detto in una nota Malcolm Freeman, direttore di Kingdom Futures.
Il rame a tre mesi del London Metal Exchange è salito del 2,1% a $ 5,856 a tonnellata, mentre il contratto di rame più scambiato sullo Shanghai Futures Exchange è scivolato giù dello 0,1% chiudendo poi a 47.180 yuan ($ 6.872,74) la tonnellata .
Su base settimanale, il rame LME è in calo del 2,4%, il più grande calo settimanale dall’inizio di novembre, mentre i prezzi a Shanghai sono scesi del 2,8% questa settimana, il massimo da metà agosto. Alle 12:30 ora italiana il rame quotato al COMEX sta guadagnando quasi due punti percentuali, portandosi a quota 2,617 dollari.
Il percorso del Rame potrebbe essere nelle mani dei negoziatori commerciali degli Stati Uniti e della Cina nel primo trimestre del 2019. Se l’azione sui prezzi che ha seguito l’incontro in Argentina all’inizio di dicembre è una guida, un accordo commerciale tra gli Stati Uniti e Cina probabilmente accenderebbe un rally sul mercato del rame che potrebbe riportare il prezzo a 3 dollari al chilo. Tuttavia, l’attuale debolezza del mercato azionario e l’ambiente risk-off minacciano un calo ancora più profondo del prezzo del metallo rosso.
Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.