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Petrolio, Analisi Fondamentale post dato – Il rapporto richiede un analisi più complessa

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Oct 2, 2019, 14:58 UTC

L'enorme numero di scorte immagazzinate spiazza il mercato che vende allo scoperto

Petrolio, Analisi Fondamentale post dato – Il rapporto richiede un analisi più complessa

I prezzi del petrolio greggio sono scesi ulteriormente oggi dopo che l’Energy Information Administration ha riportato un aumento delle scorte di 3,1 milioni di barili per la settimana fino al 27 settembre. Gli analisti si aspettavano una build relativamente modesta, di 1,57 milioni di barili, dopo che una settimana prima c’era stato un incremento di 2,4 milioni di barili. Con l’ultimo rapporto dell’agenzia sono due le settimane consecutive in cui il greggio sotto scorta aumenta in maniera esponenziale.

L’EIA ha anche registrato un calo di 200.000 barili negli inventari di benzina per la settimana fino al 27 settembre, che si confronta con un aumento di 500.000 barili della settimana precedente. Per quanto riguarda i distillati, l’autorità ha stimato un calo delle scorte di 2,4 milioni di barili, che si confronta con un pareggio di 3 milioni di barili della settimana precedente.

Le raffinerie hanno elaborato 16 milioni di barili di petrolio greggio la scorsa settimana, secondo il rapporto, e ne hanno prodotto 10,1 milioni di barili di benzina e 4,8 milioni di barili di carburanti distillati. Una settimana prima, la produzione di benzina era in media di 10,2 milioni di bpd e la produzione di combustibile per distillati era in media di 5 milioni di bpd.

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Previsioni

Al momento della stesura il greggio Brent era scambiato a $ 58,50 al barile e il West Texas Intermediate era a $ 53,44, nonostante una stima dell’inventario ottimista dell’American Petroleum Institute, che ieri ha dichiarato che gli inventari statunitensi di petrolio greggio hanno perso 5,92 milioni di barili nella settimana fino al 27 settembre.

Ciò non è bastato per una manifestazione sostenibile, tuttavia, non solo perché tutti aspettano i dati ufficiali della VIA, ma anche a causa di fattori esterni. Uno di questi era un annuncio di Aramco che la produzione di petrolio saudita era tornata ai livelli normali in seguito agli attacchi a un campo e ad un impianto di lavorazione due settimane fa. Un altro era l’approfondimento della preoccupazione per la domanda della merce.

Questa preoccupazione ha ricevuto una spinta questa settimana dagli ultimi dati sulle attività manifatturiere statunitensi, che si sono rivelati al minimo da oltre 10 anni. L’annuncio dell’Ecuador che si sarebbe separato dall’OPEC a partire dal prossimo gennaio non ha aiutato neanche, suscitando più paura per un eccesso di offerta.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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