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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Una questione di tagli

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jan 28, 2019, 17:22 GMT+00:00

L'olio cade sulla scia delle notizie provenienti dal Venezuela e sulla mancata conformità ai tagli OPEC pattuiti nello scorso meeting

Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Una questione di tagli

Il greggio WTI è sceso sotto i $ 52 dollari al barile a causa delle deludenti previsioni degli utili societari negli Stati Uniti che hanno alimentato la preoccupazione per l’economia globale, appesantendo un mercato già ansioso per il boom del petrolio di scisto in America.

Il greggio era già in calo dopo che la Baker Hughes ha pubblicato lo scorso Venerdì alle 19 ora italiana i dati sugli impianti attivi, mostrando che il conteggio degli impianti di perforazione  negli Stati Uniti è salito per la prima volta quest’anno; un aumento netto di 10 impianti di estrazione petrolifera negli States rispetto alla settimana precedente, mentre nel Canada gli impianti per il solo oil sono saliti di 18 unità.

A gravare ulteriormente sui prezzi del petrolio c’è la questione OPEC+ e della conformità degli accordi stipulati soltanto qualche settimana or sono. L’OPEC Monthly Oil Market Report (MOMR) ha previsto che la Russia non rispetterà pienamente l’accordo sui tagli durante la prima metà del 2019. Stando alle dichiarazioni, la Russia non può prontamente ridurre la produzione di petrolio a causa della sua vecchia infrastruttura petrolifera e dei giacimenti petroliferi più obsolescenti. Gli operatori di mercato sono confusi da queste dichiarazioni in merito alla politica energetica e al rispetto dei tagli dell’output OPEC.

Come parte dell’accordo per ridurre l’eccesso di fornitura, la Russia ha aveva accettato durante l’ultimo meeting di tagliare la produzione di 230.000 milioni di barili al giorno (bpd) dal 11,41 bpd toccato a Ottobre, ma l’ultimo rapporto mensile sul mercato petrolifero dell’ OPEC dichiara che la Russia non rispetterà pienamente l’accordo sui tagli durante la prima metà del 2019.

Il rispetto dei tagli di produzione concordati con i quali i membri dell’OPEC e altri grandi produttori di petrolio, tra cui la Russia, hanno concordato di tagliare la loro produzione combinata di 1,2 milioni di barili da gennaio per arrestare un calo dei prezzi del petrolio – sarà fondamentale per bilanciare il mercato nel 2019.

Inoltre sul fronte Venezuela le notizie sono del tutto a favore degli orsi ed a discapito dei tori. Il Venezuela continuerà a commerciare con gli Stati Uniti, nonostante Washington abbia interrotto le relazioni diplomatiche dopo l’insediamento del presidente Nicolas Maduro per un secondo mandato, che gli Stati Uniti ed una serie di altri paesi hanno visto come illegittimo.

L’agenzia turca Anadolu ha citato Maduro dicendo: “Abbiamo relazioni sfaccettate con gli Stati Uniti. Abbiamo tagliato i legami diplomatici e politici con il governo degli Stati Uniti, ma le nostre altre relazioni continueranno. Se vogliono comprare patate, venderemo patate. Se vogliono comprare petrolio, venderemo petrolio. Se non vogliono comprare nulla, non venderemo nulla”.

Il Venezuela è un importante fornitore di raffinerie di greggio pesante verso la costa del Golfo, ma non è l’unico. Il Canada è di gran lunga il maggior fornitore di greggio pesante per i raffinatori statunitensi ed il Messico è anch’esso un grande esportatore per il suo vicino nord.

Previsioni

Quest’oggi i prezzi del petrolio crollano sotto il peso dei fondamentali negativi. Alle 18:00 il Brent perde 3,3 punti percentuali, scambiando ora a quota 59,55 dollari per barile e dunque al di sotto della soglia dei 60 dollari. Male anche il WTI che per i motivi riguardanti lo shale oil perde pesantemente terreno lasciando sul parterre 2,16 dollari in ribasso di oltre quattro punti percentuali.

Il COT report riferito al Venerdì precedente a quest’ultimo (Venerdì 18 Gennaio) ha dato comunque segnali di ripresa nel posizionamento degli hedge funds che hanno tagliato le loro posizioni short piuttosto che aprire nuove posizioni long. Dovesse quest’oggi essere soltanto una parentesi, si va comunque delineando il miglior Gennaio da 14 anni a questa parte.

 

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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