Dopo la chiusura d'anno in negativo e la partenza fallata di ieri, oggi il Petrolio recupera in pochi secondi quasi 2 dollari, con il Brent sopra del 3%, ma quanto durerà? E perché questa copertura fulminea?
Poco dopo le 15:30 ora italiana, il petrolio ha registrato un notevole aumento, passando da minimi minimi di $ 44,50 a $ 46,50 nel giro di poche candele nel timeframe a 15 minuti, un notevole rimbalzo che ha contribuito a ridurre le perdite complessive del mercato di oltre la metà, spingendo i rendimenti del Tesoro leggermente più in alto.
Sebbene non ci sia stato nell’immediato un catalizzatore per questa sbalorditiva impennata dei prezzi – alcuni hanno dichiarato che il market mover potrebbe stare nel calo delle esportazioni saudite, in diminuzione di mezzo milione di barili a 7,25 milioni di barili al giorno grazie a flussi inferiori verso gli Stati Uniti e la Cina, ma ciò ha poco senso in quanto:
Le notizie notturne che sono uscite in sordina potrebbero avere qualcosa a che fare con l’impennata del petrolio. I lettori ricorderanno che la scorsa settimana, le azioni del più grande raffinatore di petrolio asiatico Sinopec sono crollate a seguito delle notizie secondo cui due alti funzionari di Unipec, la filiale commerciale di Sinopec, erano stati licenziati dai loro sorveglianti del partito comunista in seguito a gravi perdite sulle scommesse inacidite legate ai prezzi del petrolio. Mentre Sinopec ha confermato che le sospensioni dicevano solo che erano relative a questioni di lavoro, ha detto solo che Unipec aveva “fatto delle perdite” dal trading del greggio a causa di un calo dei prezzi, ma non collegava i due.
Eppure, durante la sessione Europea Bloomberg ha confermato che questa particolare storia potrebbe avere un fondo di verità; il regolatore statale cinese stava controllando lo stato finanziario dei conti di trading derivati in alcune grandi aziende statali in seguito alle perdite dell’Unipex , citando persone con conoscenza della situazione.
Nello specifico, come rivelato dalla fonte Bloomberg, a conferma del fatto che Pechino è sempre più preoccupata per il potenziale contagio del prezzo del petrolio, la Commissione di supervisione e amministrazione degli asset statali ispezionerà i conti delle società con operazioni di trading derivate in seguito alla perdita di Unipec, mettendo a ferro e fuoco lo stato di profitti / perdite delle posizioni di copertura delle materie prime.
In altre parole, Pechino è preoccupata che le perdite di Unipec possano portare a una qualche forma di contagio. Tuttavia, poiché Bloomberg aggiunge che alcuni incontri con compagnie petrolifere statali per raccogliere dati sui libri di trading sono già stati tenuti, era solo una questione di tempo prima che la notizia trapelasse. Nel frattempo, il miglior rimedio per evitare il rischio è quello di aumentare il livello dei prezzi del petrolio, ed è esattamente ciò che è successo in questo momento. Zerohedge ritiene che questa sia la migliore manovra di copertura che la Cina ha potuto mettere in essere per salvare dal fallimento le aziende petrolifere che si erano esposte in copertura con operazioni di trading. Forse la Cina è già consapevole che il caso Unipec è lungi dall’essere l’unico.
Nel mentre la EIA (Energy Information Administration) nella giornata di lunedì 31 dicembre 2018 ha comunicato che la produzione di Petrolio degli Stati Uniti del mese di ottobre ha registrato un nuovo record attestandosi ad oltre 11,5 milioni di barili giornalieri.
La produzione di greggio, secondo i dati, è aumentata di 79000 barili giornalieri nel mese di ottobre, sino a raggiungere un totale di 11,537 milioni di barili giornalieri (variazione su base mensile; la EIA ha rivisto a ribasso la produzione di settembre ad un totale 11,458 milioni di barili giornalieri, ossia 17000 barili giornalieri in meno rispetto alla precedente proiezione).
Il precedente record storico di 10,04 milioni di barili giornalieri stabilito nel 1970 è stato superato nel mese di novembre 2017, ed ormai da giugno viene costantemente aggiornato a rialzo con gli USA che si propongono come il primo produttore mondiale davanti a Russia ed Arabia Saudita.
La produzione di greggio è salita a 4,7 milioni di barili giornalieri nel Texas, ad 1,37 milioni di barili giornalieri nel Nord Dakota ed a 772000 barili giornalieri nel New Mexico; in discesa la produzione del Golfo del Messico ad 1,74 milioni di barili giornalieri.
Il mercato del Brent inoltre è in piena fase di contango

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.