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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – I prezzi scontano le news del weekend

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Feb 11, 2019, 16:11 UTC

Tanti i fondamentali che hanno favorito gli orsi del greggio quest'oggi!

petrolio

Giornata di grossi ribassi quella odierna per i prodotti petroliferi che pagano dazio per i fondamentali negativi del weekend. Sono circa tre le notizie che hanno portato a scontare i prezzi del petrolio di oggi: la prima è di certo quella inerente al gigante petrolifero russo Rosneft, che sta facendo forti pressioni al governo affinché abbandoni l’accordo OPEC. La seconda riguarda l’ennesimo aumento dei giacimenti petroliferi americani attivi, con la conta della Baker Hughes che ha visto un +4 portando il totale a 1.049. Da ultimo, ma non meno importanti, le notizie degli altri membri OPEC, con il kuwait che ha aumentato gli investimenti nel settore petrolifero, e l’Iran, con l’India che si dice ottimista su una nuova possibile deroga che le permetterebbe di acquistare altro petrolio iraniano.

Igor Sechin, capo del gigante petrolifero russo Rosneft e uno dei più stretti alleati di Vladimir Putin, ha scritto al presidente russo dicendo che l’accordo di Mosca con l’OPEC per tagliare la produzione di petrolio è una minaccia strategica, che non può far altro che giovare agli Stati Uniti. Secondo due fonti del settore ben informate, la lettera è un chiaro segnale mandato da Sechin agli alti funzionari russi coinvolti nella politica energetica che vuole che l’accordo termini presto.

Non c’è alcuna garanzia che Putin sosterrà la visione di Sechin perché il presidente vede il patto con l’OPEC come parte di un puzzle molto più grande che implica il dialogo con il leader dell’OPEC, l’Arabia Saudita, sulla Siria e altre questioni geopolitiche. Se la Russia abbandonasse l’accordo, ciò si tradurrebbe in un brusco crollo dei prezzi del petrolio e costringerebbe l’Arabia Saudita a sostenere la maggior parte dell’onere del taglio della produzione per continuare a sostenere i prezzi globali del greggio. Ma Riyadh ha più volte detto che non potrebbe mai sostenere da sola i tagli dell’accordo.

Nel mentre i raffinatori indiani sono sempre più ottimisti sulla possibilità di poter ottenere una ulteriore deroga al fine di continuare a comprare petrolio iraniano, a livelli ridotti; stando a quanto dichiarato dai delegati del governo presenti a un conferenza sul petrolio di tre giorni, New Delhi ha presentato a Washington un plan secondo il quale non sarà mai in grado di permettersi un import di greggio iraniano pari a zero.

“Il mercato si aspetta un’estensione delle deroghe  degli Stati Uniti, con una parte dei volumi tagliati. Aspettiamo e guardiamo come vanno le cose a livello diplomatico”, ha detto Sabri Hazarika, analista senior del petrolio e del gas di Emkay Global Financial Services.. Gli analisti si aspettano che le importazioni di greggio indiano dall’Iran raggiungano la media di circa 300.000-350.000 barili al giorno durante il primo turno di esenzione. Anche se l’India dovesse ottenere un secondo round di esenzione, i volumi sarebbero comunque ancora più bassi.

Previsioni

I prezzi del petrolio sono scesi quest’oggi, oltre che per quanto sopra descritto, anche a causa dell’aumento delle trivelle statunitensi, e per le preoccupazioni sui colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, che hanno messo in ombra il sostegno ai prezzi da parte del gruppo OPEC. La Baker Hughes ha reso noto Venerdì nel tardo pomeriggio che il numero di impianti di perforazione attivi è aumentato di +4 unità portando il totale a 1.049 la scorsa settimana. Le piattaforme petrolifere sono aumentate di +7 a 854. Le piattaforme di gas sono scese di -3 a 195. Ma il numero di trivelle per il petrolio è diminuito in media di -4,75 a settimana nelle ultime quattro settimane.

Alle 17:00 ora italiana il WTI sta perdendo il 2,1% rispetto alla chiusura di Venerdì, scambiando ora a quota a 51,56 dollari per barile, prossimo al supporto in area 50 dollari. Il petrolio Brent invece registra perdite molto più contenute e poco sopra il punto percentuale; il Brent viaggia oggi a 61,2 dollari per barile. Lo spread è nuovamente ai massimi di Gennaio.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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