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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – I prezzi decollano dopo l’annuncio dei Sauditi

Da:
Armando Madeo
Aggiornato: Feb 12, 2019, 17:05 UTC

L'Arabia Saudita prevede di ridurre ulteriormente la produzione di petrolio greggio a 9,8 milioni di barili al mese, ha detto il ministro dell'Energia

Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – I prezzi decollano dopo l’annuncio dei Sauditi

L’Arabia Saudita prevede di ridurre ulteriormente la produzione di petrolio greggio a 9,8 milioni di barili al mese, ha detto il ministro dell’Energia Khalid al-Falih in un’intervista per il Financial Times. Questa dichiarazione ha subito portato alle stelle il prezzo del greggio dato che ciò comporterebbe una riduzione notevole, basti per questo considerare gli oltre 11 milioni di bpd prodotti a Novembre.

Le esportazioni, ha aggiunto Al-Falih, saranno anch’esse in forte calo rispetto a questo mese, passando dai 8,2 milioni di bpd di Novembre a 6,9 milioni di barili. La notizia conferma ancora una volta che l’Arabia Saudita è determinata a spingere in alto i prezzi e controbilanciare il mercato. A lungo termine, tuttavia, l’Arabia Saudita prevede di espandere la sua presenza internazionale nel settore del petrolio e del gas, ha detto anche il ministro del petrolio.

Altra notizia che ha spinto i tori alla carica riguarda il Venezuela ed il deficit di greggio pesante. Le sanzioni del Venezuela sono arrivate in un momento in cui il mercato era già probabilmente a corto di greggio medio e pesante a causa delle sanzioni statunitensi sull’Iran e sui tagli dell’OPEC.

I principali esportatori di petrolio nel Golfo del Medio Oriente (Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iran) commercializzano per lo più greggi medi e pesanti. Le sanzioni degli Stati Uniti su Iran e Venezuela, insieme ai tagli del cartello, hanno quindi rimosso dal mercato principalmente oli medi e pesanti, lasciando i più leggeri relativamente inalterati. Il risultato è che i prezzi dei greggi medi e pesanti sono aumentati rispetto alle loro controparti più leggere dalla metà di gennaio.

Previsioni

I prezzi del petrolio guadagnano oggi terreno sulla scia delle dichiarazioni dell’Arabia Saudita. Alle 18:00 il WTI guadagna due punti e mezzo percentuali in rialzo a 53,74 dollari per barile. Allo stesso modo il Brent di Londra è in crescita del 2,3% toccando di nuovo quota 63 dollari per barile. Resta stabile lo spread fra i due benchmark ai massimi di Gennaio.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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