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Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Gli Hedge Funds sono cauti

Da:
Armando Madeo
Aggiornato: Jan 7, 2019, 17:26 UTC

Il Brent ed il WTI hanno chiuso la loro miglior settimana da Settembre 2018, spinta dai tagli dell'Arabia Saudita e dai negoziati fra USA e Cina. Trapela un cauto ottimismo sui mercati del greggio

Petrolio, Analisi Fondamentale Giornaliera – Gli Hedge Funds sono cauti

Gli hedge fund sono cauti sulle prospettive per i prezzi del petrolio, nonostante il crollo dei prezzi alla fine dello scorso anno, poiché i timori circa l’economia globale stanno sovrastando i benefici apportati dai tagli alla produzione da parte dell’OPEC e dei suoi alleati. I gestori di fondi hanno tagliato le posizioni rialziste nei future e opzioni del Brent di 10 milioni di barili nella settimana al 31 dicembre, stando al Cot report pubblicato lo scorso Venerdì.

I fondi hanno ridotto la loro posizione netta long sul Brent a soli 152 milioni di barili, in calo dai quasi 500 milioni detenuti alla fine di settembre, e vicino al livello più basso dal 2015. Le posizioni rialziste dei gestori di portafoglio hanno superato numericamente quelle al ribasso con un margine di 2,5 a 1, in calo da un rapporto superiore al 19 a 1 registrato alla fine di settembre.

Ci sono alcuni segnali che la pesante liquidazione delle posizioni rialziste tra l’inizio di ottobre e l’inizio di dicembre ha fatto il suo corso, con i prezzi del Brent che sembrano trovare un supporto e possono restare al di sopra di 50 dollari al barile.

Ma la maggior parte dei gestori di fondi ha preferito aspettare prima di aprire nuove posizioni lunghe fino a quando le prospettive per l’economia globale e le quotazioni azionarie diventeranno più chiare.

Gli hedge fund sono stati ancora più pessimisti nei confronti dei distillati medi come diesel, jet fuel e olio da riscaldamento, tagliando la loro posizione long netta nel gasolio europeo di 9 milioni di barili. La lunghezza netta del gasolio ICE è stata ridotta a soli 2 milioni di barili, rispetto a un massimo recente di 112 milioni di barili all’inizio di ottobre.

Il rapporto tra posizioni lunghe e corte è stato ridotto a 1:1, in calo da un massimo di oltre 30: 1 in meno di tre mesi fa e il più basso da oltre due anni.
Il consumo di distillati medi è fortemente orientato al trasporto di merci per nave, strada, ferrovia e aereo, oltre che per la produzione, l’estrazione e il settore agricolo.

Previsioni

Il sentimento rialzista sembrerebbe invece essere ritornato sui mercati petroliferi in questo inizio del 2019, con l’Arabia Saudita che ha tagliato la produzione mentre la Cina e gli Stati Uniti sembrano voler porre fine alla guerra commerciale.

Il WTI ed il Brent hanno chiuso la settimana scorsa con il miglior guadagno da Settembre 2018, e questo è un segnale che molti fondi stanno tornando prepotentemente sul mercato del greggio. Per le cifre esatte di questa ricopertura bisognerà attendere il prossimo Venerdì allorquando i nuovi COT ci diranno a quanto ammonta il rapporto long/short sui principali strumenti petroliferi.

A pochi minuti dall’apertura di Wall Street il WTI sta guadagnando circa un punto e mezzo percentuale in rialzo a 48,62 dollari al barile, ma la situazione sta mutando velocemente poiché pochi minuti fa guadagnava più di due punti, dopo aver toccato un massimo a 49,38 dollari questa mattina.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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