Di Alessandra Pilloni - BullionVault Durante questa settimana in cui Wall Street ha messo a segno un massimo storico e Francoforte navigato ad appena
Durante questa settimana in cui Wall Street ha messo a segno un massimo storico e Francoforte navigato ad appena cento punti di distanza dal proprio, l’oro ha tentennato, riuscendo poi a chiudere la settimana allo stesso livello della scorsa.
Il fixing pomeridiano di venerdì è stato infatti di $1581,75 all’oncia, e €1218,13 per quanto riguarda il fixing nella moneta unica.
La storia da raccontare di questa settimana per quanto riguarda il mercato dell’oro è la doppia tendenza a cui siamo assistendo: da una parte le liquidazioni di ETF e dall’altra la richiesta di metallo fisico che continua sui mercati asiatici, in particolare dalla Cina. Il SPDR Gold Trust (GLD), l’ETF più importante al mondo, ha infatti toccato il livello minimo dal novembre 2011, mentre ha fatto notizia l’acquisizione da parte della Corea del Sud di 20 tonnellate di oro fisico. Tra le altre, anche le banche centrali di Russia e Kazakistan hanno ugualmente incrementato le proprie riserve durante lo stesso mese.
Anche gli investitori privati che comprano oro fisico sembrano continuare ad essere interessati all’acquisto: per quanto inferiore rispetto al mese precedente, il Gold Investor Index di BullionVault relativo a febbraio ha indicato un dato di 54,4. Il Gold Investor Index misura il rapporto tra acquirenti e venditori su BullionVault, il mercato per la compravendita di oro fisico tra privati. Un dato superiore a 50 indica un numero maggiore di acquirenti che di venditori netti.
Per quanto riguarda gli eventi di carattere più politico, l’attesa della settimana era tutta per la conferenza stampa del governatore della BCE Draghi. Dopo aver annunciato che i tassi di interesse rimarranno invariati al minimo storico dello 0,75%, Draghi ha detto che i mercati hanno già digerito la situazione italiana, come prova il fatto che l’ampiamento dello spread ha avuto vita breve.
In commento alla situazione europea, una nota di Standard Bank emessa venerdì indica: “Crediamo che l’inflazione nell’Eurozona scenderà pericolosamente al di sotto del target del 2%. Se sarà così, alla BCE servirà una politica di allentamento, non solo per tagliare i tassi di interesse ma anche per fare in modo che il flusso di credito torni di nuovo ad aziende e consumatori.
L’altro dato che trader e operatori hanno aspettato tutta la settimana è i non-farm payrolls diffusi venerdì. Il dato si è rivelato molto migliore delle aspettative, facendo precipitare l’oro dai $1579 ai $1565 in meno di un’ora. Il rimbalzo avvenuto subito dopo, che ha fatto recuperare il prezzo fino ai $1580, si può spiegare con il mancato raggiungimento della soglia psicologica dei $1555, il minimo segnato il 21 febbraio scorso.
Venerdì in chiusura di giornata, la notizia del downgrade dell’Italia da parte dell’agenzia Fitch, a livello di BBB+ e con outlook negativo. Tra le ragioni per il downgrade “il risultato inconcludente delle elezioni che rendono difficile la formazioni di un governo stabile nelle prossime settimane”, e i dati dell’ultimo trimestre del 2012 che indicano che la recessione in Italia è tra le più profonde d’Europa.
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