Alessandra Pilloni - BullionVault Settimana fondamentale per l’oro, che mentre scriviamo continua a crollare a livelli che furono raggiunti per la prima
Settimana fondamentale per l’oro, che mentre scriviamo continua a crollare a livelli che furono raggiunti per la prima volta durante la scalata del prezzo dell’estate 2011.
Il Fixing è stato $1535,50 e €1173,30, perdite rispettivamente del 2% e del 2,5% rispetto alla scorsa settimana. Al momento del Fixing il crollo era però appena l’inizio, visto che nelle ore successive ha toccato minimi a $1494 e €1141.
La settimana è stata caratterizzata dal riaggiustamento delle previsioni del prezzo da parte di alcune banche. Martedì Deutsche Bank ha ridotto le previsioni per il 2013 a $1637, considerando che le forze che hanno spinto il prezzo dell’oro in alto negli ultimi 10 anni hanno “invertito tendenza”. Danske Bank è stata più aggressiva, tagliando la previsione per quest’anno al di sotto dei $1500 e con un target di $1294 per l’anno prossimo.
Mercoledì invece è stata diffusa la nota della investment bank Goldman Sachs, che suggeriva ai clienti di shortare sull’oro al Comex, il mercato dei futures con sede a New York. L’obiettivo per i prossimi 12 mesi è stato aggiustato da $1550 ai $1390.
Mercoledì sono anche stati diffusi i verbali dell’ultimo meeting della Federal Reserve, secondo cui “alcuni partecipanti” (non viene specificato se tali partecipanti siano o meno votanti) vorrebbero porre termine al programma di quantative easing “relativamente presto”.
Tale evento, insieme al rumor secondo il quale 10 tonnellate delle 13,9 delle riserve complessive della Banca Centrale Cipriota potrebbero venire usate come fondi per il bailout, sono bastate per dare un colpo psicologico al mercato, facendo crollare il prezzo nel pomeriggio di mercoledì.
Venerdì pomeriggio viene diffusa da Reuters una dichiarazione di Draghi in proposito: “La decisione deve essere presa dalla banca centrale. È essenziale che quanto trasferito al budget di governo dei profitti realizzati dalla vendita del metallo copra prima di tutto le perdite potenziali che la banca centrale potrebbe avere rispetto agli ELA, la liquidità di emergenza della BCE.”
La BCE probabilmente intende che se la Banca centrale dovesse decidere di vendere parte delle proprie riserve d’oro, ogni profitto in eccesso a quanto richiesto per l’aiuto alle banche cipriote potrebbe venir ceduto al governo senza che ciò costituisca un’infrazione ai trattati sul divieto della monetizzazione del debito.
Tale dichiarazione, che darebbe luogo ad un precedente importante in Eurozona, potrebbe aver contribuito al crollo del prezzo al quale stiamo ancora assistendo, insieme alla serie di notizie bearish che hanno costellato la settimana.
Il sentiment del mercato, stanco di sentir parlare di crisi, è quindi in procinto di voltare le spalle al metallo giallo?
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