Una qualsiasi debolezza nel mercato occupazionale, e in particolare un calo dell'inflazione salariale, potrebbe essere ribassista per il dollaro statunitense, spingendo così la domanda di oro denominato in dollari
I future sull’oro sono in ribasso, in attesa che alle 13:30 GMT venga pubblicato il report sui salari dei lavoratori non agricoli negli Stati Uniti. Il mercato ha visto un ribasso sul grafico giornaliero e il prezzo di $ 1.331,10 è diventato il nuovo massimo secondario; ciò indica la presenza di prese di profitto e di quadrature delle posizioni. Giovedì il mercato toccava il livello più alto da metà giugno, grazie alla duratura reazione degli investitori al tono accomodante delle delibere della Fed sui tassi, alle dichiarazioni di politica monetaria e alle osservazioni del presidente Jerome Powell.
Alle 09.51 GMT l’oro Comex in scadenza ad aprile si attesta a $ 1.323,90, in calo di $ 1,30 (-0,10%). La forza iniziale nel mercato azionario indica che la propensione al rischio è ancora abbastanza forte, cosa che potrebbe far pressione sui prezzi dell’oro. Il catalizzatore è probabilmente rappresentato dal tono positivo dei mercati dopo gli incontri al vertice tra Stati Uniti e Cina, durati due giorni. Giovedì il presidente Trump ha detto che incontrerà quanto prima il presidente cinese Xi Jinping per cercare di siglare un accordo commerciale completo, in quanto il negoziatore americano ha parlato di “progressi sostanziali” fatti nei due giorni di colloqui, ha detto la CNBC. È probabile che i trader ora si concentrino sui dati occupazionali degli Stati Uniti e sul report manufatturiero PMI.
I trader non dovrebbero aspettarsi gli stessi numeri esplosivi visti a dicembre; ciò in parte è dovuto al fatto che lo shutdown parziale del governo federale, durato oltre un mese, potrebbe aver distorto i dati. Alcuni dicono che lo shutdown “potrebbe attenuare il numero dei nuovi posti di lavoro e distorcere quindi il dato sulla crescita dei salari”.
Le previsioni sembrano convergere sul fatto che l’economia degli Stati Uniti potrebbe aver aggiunto 165.000 buste paga non agricole a gennaio; il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere invariato al 3,9%, mentre la paga media oraria potrebbe aumentare dello 0,3% mensile, un dato quindi inferiore alla lettura dello 0,4% dello scorso mese; su base annuale, l’indice dovrebbe mantenersi stabile intorno al 3,2%.
Una qualsiasi debolezza nel mercato occupazionale, e in particolare un calo dell’inflazione salariale, potrebbe essere ribassista per il dollaro statunitense, spingendo così la domanda di oro denominato in dollari e confermando in un certo senso le dichiarazioni del presidente della Fed, Powell, secondo il quale “la necessità di innalzare i tassi si è leggermente affievolita”.
I trader avranno anche la possibilità di reagire a una serie di dati economici, quali gli indici Final Manufacturing PMI, ISM Manufacturing PMI, Revised University of Michigan Consumer Sentiment, Construction Spending and Final Wholesale Inventories.
Il dato che potenzialmente potrebbe impattare con più forza sul mercato è rappresentato dall’indice manifatturiero ISM Manufacturing PMI, che si stima intorno a 54,1. Un numero inferiore a questo potrebbe essere di supporto per il prezzo dell’oro.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.