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Oro, Analisi Fondamentale Giornaliera – Le compagnie minerarie tornano ad investire sul metallo giallo

Da:
Armando Madeo
Aggiornato: May 16, 2019, 15:02 UTC

L'industria mineraria si è detta disponibile ad investire nuovamente nel settore aurifero; 3 esperti su 4 ritengono che i prezzi dell'oro siano pronti ad esplodere al rialzo.

oro

L’oro è il metallo preferito dagli investitori del settore minerario, questo secondo i risultati di un sondaggio quasi unanime rivolto agli addetti ai lavori condotto da Reuters. Queste sono le prospettive per un nuovo significativo approvvigionamento del metallo prezioso e la visione secondo cui l’economia mondiale è destinata a tempi turbolenti, mentre l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump accelera la sua guerra commerciale con la Cina e le sue dispute con i principali esportatori di petrolio dell’Iran e Venezuela.

In una sessione del 121 Mining Investment event di questa settimana a Singapore, tre partecipanti su quattro hanno scelto l’oro, come materia prima protagonista di questo 2019, mentre uno su quattro era più a favore all’investimento su altri metalli preziosi come il palladio e l’argento.

Le discussioni tra i partecipanti alla conferenza 121 Mining hanno rispecchiato quelle di eventi simili all’inizio dell’anno a Hong Kong, Città del Capo e Singapore. L’industria mineraria non è solo rialzista sull’oro, ma sembra anche preparata a mettere soldi e cominciare a reinvestire, sostenendo i giovani minatori del settore. L’unico ostacolo a tutto questo resta l’andamento dell’oro negli ultimi 12 mesi.

Ciò nonostante alcuni stimoli positivi per l’oro sono evidenti sotto forma di una forte domanda fisica da parte dei maggiori consumatori, l’India e la Cina, e dalle banche centrali.

La domanda di gioielli indiani è stata di 125,4 tonnellate nel primo trimestre del 2019, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati del World Gold Council. La domanda della Cina è stata di 184,1 tonnellate, in calo del 2% rispetto al trimestre corrispondente del 2018, ma è stato il terzo trimestre consecutivo di maggiore crescita. Potrebbe anche accadere che la domanda d’oro della Cina sia cresciuta verso la fine del primo trimestre, con le importazioni nette di oro da Hong Kong, il principale canale in terraferma per il metallo, in aumento del 9,8% a Marzo, rispetto a Febbraio.

Previsioni

Mercoledì l’oro a pronti si è chiuso a $ 1,296,41 l’oncia, appena l’1% in più rispetto a dove si trovava alla fine dello scorso anno. Oggi l’oro perde lo 0,7% rispetto alla chiusura di ieri, indebolito dalle rassicurazioni degli Stati Uniti sui colloqui con la Cina.

Il rally del primo trimestre che lo ha portato a un massimo di $ 1346,73 l’oncia il 20 febbraio è in gran parte stato annullato, e il metallo giallo ha per lo più scambiato da allora in laterale.

Il più grande ETF sull’oro, lo SPDR Gold Trust, ha registrato sostanziali deflussi da quando ha raggiunto un picco di sette mesi a 26,48 milioni di once a fine Gennaio. Le partecipazioni di SPDR sono state pari a 23,68 milioni di once a partire dal 14 maggio, con un calo del 10,5% rispetto ai massimi di quest’anno ed in calo del 6,5% rispetto alla fine dell’anno scorso.

 

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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