E adesso sotto con la Federal Reserve Sarà la settimana dell’inflazione questa. I dati europei ed americani faranno da preambolo all’ultima parte di
Sarà la settimana dell’inflazione questa. I dati europei ed americani faranno da preambolo all’ultima parte di settembre quando sarà la Fed ad entrare in gioco. In terra americana non si capisce ancora bene l’atteggiamento della Fed la quale continua a mostrare un atteggiamento ambiguo. Pronta ad alzare viste le condizioni di miglioramento macro, peccato che lo stesso viene puntualmente smentito dai dati usciti recentemente. Sarà probabilmente l’inflazione a far pendere l’ago della bilancia da una parte all’altra. Se risulterà in crescita la pressione sulla Yellen crescerà, viceversa se dovesse uscire un dato stagnante o deludente si rinvierà tutto a dicembre. Il 16 settembre sarà una data particolarmente interessante per gli USA con la pubblicazione oltre che dell’inflazione, anche della fiducia dei consumatori. Il giorno precedente sarà comunque altrettanto ricco. Il 15 settembre verranno pubblicate le vendite al dettaglio, il Phily Fed, i prezzi alla produzione e la produzione industriale. Un bell’antipasto non c’è che dire sembre che la volatilità abbia intenzione di ritornare in una Wall Street che pare ibernata.
La delusione arrivata da Draghi e la BCE per la mancata espansione del QE non sembra aver prodotto grandi contraccolpi sui mercati. Azionario e valutario pressochè invariati, tassi in leggero rialzo. L’economia europea ristagna e l’inflazione non riesce a rialzare la testa. Ecco perché il dato in uscita il 15 settembre sarà molto interessante per capire come si potrebbe muovere la Bce ad ottobre. Sempre in tema di inflazione lunedì 13 uscirà il dato inglese, mentre nello stesso giorno attenzione allo Zew tedesco. Il giorno seguente 14 settembre in uscita disoccupazione inglese e produzione industriale europea. Oltre Manica verranno pubblicate le vendite al dettaglio il 15 settembre.
La settimana del mondo emergente comincerà con i dati di produzione industriale e vendite al dettaglio cinesi, giornata in cui le vendite al dettaglio brasiliane saranno anch’esse rese note ai mercati. La stessa informazione verrà pubblicata in Sud Africa il 14 settembre. Si chiude in Russia con la decisione sui tassi del 16 settembre.
I tanti dati in uscita in Gran Bretagna alimentano aspettative sulla Sterlina mentre sull’altro fronte, quello giapponese, si continua a marcare stretto Kuroda e la Bank of Japan per sentirsi dire che per lo Yen è arrivata l’ora della svalutazione. Purtroppo il rapporto GbpJpy sembra indicarci come il rialzo del Pound e il ribasso dello Yen potrebbero essere agli sgoccioli. Colpita la spessissima (e quindi molto solida) banda di Ichimoku, è cominciato il rientro verso il basso. A conferma di ciò anche il movimento della lagging line che ora dovrebbe seguire la parabola dei prezzi di 26 giorni fa. Se 130 poteva rappresentare la speranza di un doppio minimo, questo scenario sembra perdere sempre più consistenza nelle ultime sedute con una maggiore probabilità che quella di 130 rappresenti una base di un triangolo di consolidamento destinato a durare ancora per un po’.
David Ruscelli