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Natural Gas, Analisi Fondamentale Giornaliera – La volatilità meteorologica è un arma a doppio taglio

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jan 16, 2019, 15:55 UTC

Scarsi prelievi di gas naturale dalle riserve nazionali USA (rispetto alle norme storiche) rendono il prezzo estremamente sensibile ai cambiamenti dei modelli meteorologici a breve termine.

Natural Gas, Analisi Fondamentale Giornaliera – La volatilità meteorologica è un arma a doppio taglio

Il mercato del gas naturale rimane in ostaggio delle previsioni meteorologiche e delle previsioni a breve termine dello stoccaggio e del quantitativo in bcf stimato. Dopo aver consentito che enormi disavanzi di stoccaggio di gas si verificassero durante l’estate, registrando quantità di deposito inferiori alle medie a 5 anni, il mercato ora si trova improvvisamente esposto alla volatilità meteorologica.

La situazione va avanti ormai da mesi, con picchi di volatilità davvero insostenibili; allo stato attuale nessun operatore di mercato è in grado di dire dove si troveranno domani i prezzi del Natural Gas, e questo perché il meteo continua a non definire chiaramente la situazione delle temperature nel breve periodo.

La causa principale delle attuali condizioni delle scorte di gas risiede nel fatto che il mercato ha consentito ai prezzi di restare bassi e vantaggiosi rispetto al carbone ed al petrolio fin troppo a lungo. Mantenere i prezzi bassi ha si da un lato favorito la sostituzione del carbone con una fonte di energia meno inquinante, ma ha anche privato gli Stati Uniti dell’approvvigionamento necessario ad affrontare periodi di freddo intenso, quali quelli che potrebbero verificarsi in questi giorni.

Se tutte le previsioni fossero corrette dovremmo aspettarci un prelievo di 300 bcf per la settimana che terminerà il 1 febbraio. Un dato del genere manderebbe in crisi le scorte americane e giustificherebbe il quasi +20% di profitto di questa settimana.

Previsioni

L’EIA prevede che la quota della produzione totale di elettricità su scala industriale degli Stati Uniti dalle centrali elettriche a gas naturale aumenterà dal 35% nel 2018 al 37% nel 2020. La quota di produzione di elettricità del carbone scenderà invece dal 28% nel 2018 al 24% nel 2020.

C’è una forte possibilità che già dal 2018 la domanda di gas naturale mondiale possa superare l’offerta, creando uno squilibro che da anni non si vedeva per questa materia prima.

Oggi alle 17:00 il contratto del Natural Gas con scadenza a Febbraio sta guadagnando più di quattro punti percentuali, scambiando ora a quota 3,648 dollari per mmBTU. Questo contratto è attualmente classificato come ad alto rischio di contrattazione, mentre i contratti estivi risultano essere ancora sottovalutati.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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