I tori del gas naturale continuano a mostrare i muscoli spazzando via tutte le resistenze, grazie a modelli climatici che indicano l'approssimarsi del generale inverno
Era nell’aria ormai da mesi ed il sogno dei tori del NatGas sta per divenire realtà: il future del Natural Gas con scadenza a Dicembre è ormai prossimo al raggiungimento della fatidica soglia dei 4 dollari. Ieri il supporto in area 3,75 dollari ha tenuto egregiamente botta alle prese di profitto e mentre i prezzi si stabilizzavano è arrivato un modello meteorologico europeo a dare la spinta necessaria ai tori per far segnare oggi un guadagno di oltre 5 punti percentuali.
Il mercato del gas naturale continua a rimanere incredibilmente sensibile alle previsioni meteorologiche, con tutti i rischi di un aumento del freddo nel lungo periodo che consente un costante aumento dei prezzi. Il contratto future che meglio ha risposto alla corsa all’acquisto è stato quello di Marzo 2019.
Nonostante i prezzi così alti la Cina continua ad importare una quantità sempre maggiore di LNG. Le importazioni di gas naturale della Cina sono aumentate del 33% rispetto al periodo Gennaio-Ottobre di un anno fa. Per la prima volta la Cina ha sorpassato il Giappone, diventando così il principale importatore mondiale di gas naturale, dal momento che la repressione di Pechino sull’inquinamento aumenta la domanda di carburanti meno inquinanti, mentre il riavvio dei reattori nucleari in Giappone riduce le importazioni di GNL.
Le importazioni totali di gas naturale della Cina da gennaio a ottobre di quest’anno tramite gasdotto e gas naturale liquefatto (GNL) sono state pari a 72,06 milioni di tonnellate, in aumento di un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i calcoli di Reuters basati sui dati di amministrazione generale delle dogane.
Il Giappone, d’altra parte, ha importato circa 69,35 tonnellate di GNL in quel periodo, secondo i dati di tracciamento della nave da Refinitiv Eikon, in calo del 17% per gli stessi 10 mesi del 2017. Il Giappone importa tutto il suo gas come GNL.
La spinta della Cina a passare dal carbone al gas naturale è fondamentale per la sua rapida crescita della domanda di gas, ha dichiarato Edmund Siau, analista del gas con consulenza energetica FGE. “Nel frattempo, i reattori nucleari continuano a riprendersi in Giappone, il che riduce la domanda per la produzione di energia a gas e di conseguenza la domanda di GNL”, ha affermato Siau.
La Cina – già il più grande importatore di petrolio e carbone – è il terzo maggior utilizzatore al mondo di gas naturale dietro gli Stati Uniti e la Russia, ma deve importare circa il 40% del suo fabbisogno totale in quanto la produzione interna non riesce a tenere il passo con la domanda .
La Cina è ancora in ritardo rispetto al Giappone per le importazioni di GNL, ma potrebbe superare il suo vicino del Nord Asia nei primi mesi del 2020, ha detto Siau della FGE. La crescente domanda cinese ha spinto oltre la Corea del Sud come secondo importatore di GNL al mondo nel 2017. La Cina l’anno scorso ha iniziato a spostare milioni di famiglie e molte strutture industriali dal carbone al gas come parte degli sforzi per ripulire l’aria, scatenando un rally senza precedenti negli ordini d’importazione dall’estero.
I suoi tre maggiori fornitori di GNL sono l’Australia, il Qatar e la Malesia. Le importazioni di gasdotti provengono dall’Asia centrale e dal Myanmar e un oleodotto che collega la Cina alla Russia è in costruzione.
“La Cina è diventata un focolaio di attività di appalto, con molti fornitori che sollecitano le grandi compagnie petrolifere nazionali cinesi e gli acquirenti emergenti per contratti a lungo termine”, ha affermato Siau.
Si prevede che la domanda di gas naturale cinese aumenterà del 10% circa l’anno prossimo, ha detto, mentre la domanda di gas in Giappone continuerà a calare.
I modelli meteorologici europei stanno ora spingendo i prezzi ai massimi; già mentre quest’articolo veniva redatto i prezzi sono ulteriormente saliti e ora si va all’attacco del massimo toccato nel mese di Dicembre 2016 ovvero 3,994. Un aumento dei volumi e del numero di contratti scambiati su base mensile non lo si vedeva da Dicembre 2014. Per i dati sull’OI dobbiamo comunque aspettare il COT report del prossimo Venerdì ma molti analisti concordano che il Natural Gas di Dicembre si appresta a registrare nuovi record stagionali.
I quattro dollari sono un livello davvero ostico; attendiamo il raggiungimento di tale soglia per ulteriori analisi sul futuro dei prezzi.
Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.