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Mercati finanziari sull’altalena – Le borse cercano di prezzare gli effetti del Coronavirus

Da:
Carlo Alberto De Casa
Pubblicato: Feb 5, 2020, 12:45 UTC

Nel corso delle ultime settimane i mercati finanziari hanno dovuto affrontare non poche avversità.

prezzi del petrolio

Dopo le tensioni sul fronte Mediorientale, collegate all’uccisione del generale iraniano Soleimani, sono arrivati i problemi e le preoccupazioni provocate dalla diffusione del coronavirus. Anche sul fronte macroeconomico sono arrivati dati contrastanti, con l’economia americana che ha fornito importanti segnali di tenuta, mentre dall’area Euro sono arrivate pericolose indicazioni di debolezza (in particolare sul fronte industriale tedesco) che non lasciano ben sperare per il primo trimestre del 2020. La volatilità è quindi aumentata e sui diversi mercati si sono registrati frequenti e repentini capovolgimenti di fronte.

Wall Street, ad esempio, ha subito una fisiologica correzione, che non ha danneggiato il trend rialzista di medio termine nel quale l’indice si trova inserito. Il comparto tecnologico, in particolare, ha fornito importanti dimostrazioni di forza, con gli indici Nasdaq e Nasdaq100 che sono addirittura riusciti a far registra i nuovi massimi storici. I minimi di queste ultime settimane costituiscono tuttavia degli importanti livelli di controllo: un’eventuale discesa dell’indice S&P500 al di sotto del sostegno situato in area 3.220-3.215 punti potrebbe infatti fornire un pericoloso segnale d’inversione ribassista. Le borse del Vecchio Continente si sono invece dimostrate più deboli, con l’indice Dax che è comunque rimasto al di sopra dell’importante fascia di supporto situata in area 12.950-12.900 punti (zona che coincide con i minimi dello scorso mese di dicembre).

A subire il contraccolpo maggiore delle varie tensioni è stato sicuramente il petrolio. La quotazione del WTI (West Texas Intermediate), dopo essere salita fino ad un picco di 65,65$, ha subito una brusca ondata ribassista ed è addirittura scesa al di sotto dell’importante soglia psicologica dei 50$. Il trend di breve termine appare negativo anche se il forte ipervenduto di tipo tecnico potrebbe impedire un ulteriore cedimento e favorire una pausa di consolidamento. A differenza degli indici azionari di borsa, il petrolio appare quindi maggiormente impostato al ribasso.

Grafico del petrolio WTI daily, tratto da piattaforma ActivTrader

Gli investitori vedono un significativo impatto sulla domanda di greggio da parte del coronavirus, con un crescente rischio di sovrapproduzione (nonostante i possibili tagli alla produzione ipotizzati dall’OPEC+) che sta appunto spingendo al ribasso le quotazioni del petrolio.

L’oro ha invece compiuto un veloce recupero ma non è riuscito a superare la barriera dei 1.600$: solo il deciso breakout di quest’ultimo livello potrebbe fornire una nuova dimostrazione di forza e aprire ulteriori spazi di crescita. Per le prossime sedute è comunque importante che i prezzi rimangano al di sopra del sostegno situato in area 1.545-1.540 dollari.

Sul Forex market, invece la situazione tecnica generale appare contrastata, con il Dollaro americano che rimane strutturalmente forte sia contro Euro sia contro Yen. Una discesa del cambio Euro/Usd sotto 1,0980 e il superamento di quota 110,30 del cambio Usd/Yen confermeranno uno scenario tecnico ancora favorevole al biglietto verde. Da seguire anche l’andamento del Cable (Gbp/Usd) che da diverse settimane si muove all’interno di un canale laterale delimitato dalla posta a 1,33 e dal sostegno situato posizionato a ridosso di 1,29. La rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare il via ad un veloce movimento direzionale. Resta debole il dollaro australiano, anche per via dei timori relativi ad un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale. La Reserve Bank of Australia, infatti, per fronteggiare il possibile rallentamento economico del paese (derivante dai danni subiti dagli incendi e dalla possibile frenata cinese post coronavirus) potrebbe optare per un ritocco al costo del denaro.

Carlo alberto de casa – Chief analyst ActivTrades


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