Il cambio euro dollaro si muove con cautela attorno a 1,1360, mentre gli investitori cercano nuovi segnali sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Il prezzo dell’euro dollaro continua a scendere, attestandosi intorno a 1,1360 durante le contrattazioni europee di lunedì. L’EURO sta sottoperformando rispetto alle sue controparti, mentre gli investitori attendono i dati flash dell’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo di aprile e il Prodotto Interno Lordo (PIL) del primo trimestre per l’Eurozona e le principali economie europee, previsti per questa settimana. Questi dati sull’inflazione e sulla crescita economica sono cruciali per determinare le future mosse della Banca Centrale Europea e per influenzare le aspettative di mercato sulla sua politica monetaria.
Secondo le aspettative del mercato, l’indice IAPC principale dell’Eurozona potrebbe tornare al target di inflazione del 2% fissato dalla BCE, grazie alla crescita più lenta delle pressioni sui prezzi a partire da ottobre 2024. A marzo, l’inflazione aveva registrato un aumento del 2,2%. Si stima che la crescita del PIL dell’Eurozona nel primo trimestre sia stata moderata, con un aumento dello 0,2% su base trimestrale. Una crescita moderata dell’inflazione rafforzerebbe le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE durante la riunione di politica monetaria di giugno.
I responsabili delle politiche della BCE sono sempre più fiduciosi che la Banca Centrale possa ridurre i tassi di interesse a giugno, dato il calo dell’inflazione. Tuttavia, non c’è grande propensione a intraprendere una mossa drastica, e il rapporto non ha rivelato i nomi dei funzionari della BCE che hanno promosso queste possibilità.
Il governatore della Banca Centrale olandese, Klaas Knot, ha dichiarato che la politica monetaria di giugno sarà più “complessa”, a causa dei rischi di inflazione a lungo termine che sono sbilanciati in entrambe le direzioni. Knot ha anche espresso cautela riguardo all’effetto della politica tariffaria degli Stati Uniti, che potrebbe portare a un rallentamento della domanda e a una disinflazione nel breve termine.
Al momento della scrittura, il prezzo del fiber si attesta a 1,1357, in ribasso dello 0,06%, e si trova all’interno di una fase laterale da diversi giorni. Tuttavia, ci sono segnali di un possibile break-out al ribasso sotto il livello annuale di 1,1328, che, se superato, potrebbe favorire una pressione crescente degli orsi sull’euro dollaro. In tal caso, il prezzo potrebbe rapidamente scivolare verso il livello chiave di 1,1300, per poi puntare successivamente al supporto annuale di 1,1214.
Al contrario, una ripresa della pressione rialzista potrebbe verificarsi in seguito a una chiusura sopra il livello chiave di 1,1400, spingendo il fiber prima verso il livello annuale di 1,1422 e, successivamente, a tentare un nuovo attacco al livello psicologico di 1,1500.
Per uno sguardo a tutti gli eventi economici di oggi, controlla il nostro calendario economico. È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche.
Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.