E adesso sotto con Fed e Boj Settimana chiave per due delle banche centrali più importanti al mondo, quella americana e quella giapponese. La Bank ok
Settimana chiave per due delle banche centrali più importanti al mondo, quella americana e quella giapponese. La Bank ok Japan dovrà allontanare con questo meeting il rischio di un concreto rafforzamento dello Yen sempre pericolosamente vicino a quota 100 contro Dollaro. La Boj ha promesso già ad agosto un tagliando alle misure di politica monetaria a settembre ed ovviamente i mercati si aspettano qualcosa di forte per rivitalizzare un’economia sempre preda dei soliti problemi di bassa crescita e deflazione.
Lo stesso giorno (il 21 settembre) si riunirà la Federal Reserve e qui chiaramente l’attenzione sarà ancora più forte. Yellen e soci dovranno porre fine ad una serie di dichiarazioni contrastanti che hanno alimentato la solita speculazione su rialzo sì rialzo no. Di fatto però i pessimi dati macro usciti nell’ultimo mese confermano come il rallentamento è in atto e lo stesso mercato appare piuttosto smarrito come conferma l’assoluta stabilità di EurUsd. La settimana sarà arricchita da altri dati come i permessi edilizi (20 settembre), vendita case e indice anticipatore (22 settembre).
Dal momento in cui Draghi ha deluso i mercati con un nulla di fatto sul QE, l’azionario europeo ha preso una deriva ribassista e i tassi sono saliti soprattutto sulle frange periferiche come quella italiana. I timori sono sempre quelli di incapacità della Bce di produrre nuove misure efficaci che possano risollevare l’economia. Questa settimana i dati europei Pmi verranno pubblicati venerdì 23 settembre, ma a parte questo bisognerà guardare altrove per trovare nuovi spunti. Ed infatti il 21 settembre a Francoforte è prevista un’audizione di Mario Draghi che ovviamente catalizzerà l’attenzione degli investitori.
Tra i paesi emergenti verranno pubblicati alcuni numeri degni di nota. In Russia il 19 settembre attenzione rivolta a vendite al dettaglio e disoccupazione, in Sud Africa il 21 settembre sarà la volta dell’inflazione, in Turchia si deciderà sui tassi il 22 settembre. Tassi di interesse sui quali decideranno anche la Nuova Zelanda (21 settembre) e la Norvegia (22 settembre). Tornando in terra giapponese il 21 settembre l’appuntamento con la Boj sarà preceduto dai dati sulla bilancia commerciale.
Il 23 settembre in Canada usciranno i dati su vendite al dettaglio ed inflazione. EurCad nei giorni scorsi ha però fornito un segnale non propriamente incoraggiante per la divisa nord americana. Come si vede dal grafico il cross ha infilato sette sedute consecutive di rialzo che hanno spinto EurCad oltre quel 1.465 che rappresentava la neck line di un testa e spalla rialzista. Ovviamente la discesa nel prezzo del petrolio ha le sue responsabilità e gli obiettivi diventerebbe parecchio ambiziosi qualora la salita di EurCad dovesse trovare seguito. Teoricamente sono 8 le figure di potenziale rialzo partendo dalla neck line e questo sposterebbe il tiro verso 1.5450. Crediamo però che prima di questo obiettivo area 1.50 eserciterebbe una certa pressione come resistenza. Ovviamente un ritorno sui passi della neck line di 1.465 alimenterebbe l’idea che quella vista in questi giorni è stata una classica trappola per tori.
David Ruscelli