Di Alessandra Pilloni – BullionVault Settimana di forti oscillazioni per il prezzo dell’oro che chiude poi in lieve ribasso rispetto alla settimana
Settimana di forti oscillazioni per il prezzo dell’oro che chiude poi in lieve ribasso rispetto alla settimana scorsa.
Il fixing di venerdì pomeriggio è stato $1469,25 all’oncia, un ribasso dello 0,15%, e nella moneta unica €1120,36 al’oncia, meno 0,9% rispetto allo stesso dato di venerdì scorso.
La chiusura del mese di aprile porta alcune considerazioni. Prima di tutto, rispetto al minimo di $1322 all’oncia toccato il 16 aprile, l’oro ha recuperato oltre il 10%, visto che i prezzi così bassi hanno messo in moto una forte domanda di oro fisico in molte parti del mondo, specialmente in forma di moneta e lingottini.
Le vendite delle monete d’oro American Eagle hanno toccato il massimo triennale, secondo quanto dichiarato mercoledì dalla US Mint; la Austrian Mint ha dichiarato di aver venduto monete d’oro Philarmonic in una quantità di dieci volte superiore a quella di aprile 2012, e la spesa per l’oro da investimento e prodotti di oreficeria a Shanghai è più che raddoppiata lo scorso fine settimana, se paragonata alla festività del Labor day del 2012, secondo i dati della Commission of Commerce.
È stata anche una settimana di news dalle banche centrali. La Federal Reserve ha confermato la politica monetaria nella riunione di mercoledì. Sembra che l’elemento da notare nello statement della Fed sia la possibilità che il programma di acquisto di asset, anche noto come quantitative easing, possa subire rallentamenti a seconda delle condizioni di mercato. Fino ad ora si era considerata solo l’opzione on/off, ma senza parlare per così dire di eventuali mutamenti in intensità.
Più consistente dal punto di vista degli effetti sui mercati è stata invece la decisione della Banca Centrale Europea di ridurre i tassi di interesse allo 0,5%, il minimo storico per la moneta unica.
Draghi ha anche dichiarato che la BCE “è tecnicamente pronta” per tagliare al di sotto dello zero i tassi di interesse pagati alle banche non commerciali. “Considereremo questa soluzione senza pregiudizi, e saremo pronti ad intervenire se necessario.”
L’Euro è crollato di quasi due centesimi contro il dollaro dopo i commenti di Draghi, e l’oro ovviamente è andato in rally. Commentiamo con le parole di Ed Meir, analista di INTL FCStone: “Sospettiamo che la ragione sia che i commenti di Draghi erano un tacito cenno di approvazione per l’oro. Tassi di interesse negativi significano che il rendimento dell’oro non sarebbe più nullo, ma in effetti diventerebbe positivo se paragonato ai depositi bancari.”
La settimana chiude poi con la pubblicazione dei nonfarm payroll di venerdì pomeriggio. Dati molti migliori delle aspettative hanno fatto crollare il prezzo dell’oro, che è passato dai $1486 della mattina di venerdì, al minimo giornaliero di $1464.
L’argento chiude la settimana sostanzialmente invariato, con un fixing di €24,25.
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