Il cambio euro dollaro passa di mano verso 1,1540 e potrebbe ritestare la resistenza intermedia di 1,1580. Attenzione però a nuovi arretramenti spontanei.
Il cambio euro dollaro sta riprendendo lentamente quota dopo l’ultimo arretramento causato dal rafforzamento del dollaro USA. Dopo essersi schiacciato sui minimi relativi a 1,15, il cross ha segnato una ripresa fino all’attuale target di 1,1545 e potrebbe proseguire ancora.
Quella a 1,16 è una resistenza non particolarmente ardua da raggiungere; tuttavia, la pressione di vendita sempre presente e i dati macro europei tutt’altro che favorevoli rischiano di rallentare il recupero attualmente in corso. Pur essendo scivolato al ribasso (agevolando così la ripresa) l’indice del dollaro USA rimane infatti ancora solido sopra quota 100$.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,1543.
Il cambio euro dollaro mostra dunque segnali di ripresa moderata, che troverà una prima resistenza a 1,1580 e che fa da spartiacque tra lo scenario di semplice ripresa e il ritorno verso una possibile impostazione rialzista.
Un superamento deciso di questa soglia aprirebbe la strada verso il successivo obiettivo a 1,1600, valore psicologico e tecnico che, pur non rappresentando un traguardo particolarmente arduo, richiede comunque una spinta di momentum più solida.
Tuttavia, la dinamica rialzista del cross rimane fragile e fortemente condizionata dal contesto esterno: la forza dell’euro non deriva da dati macroeconomici europei convincenti o da un miglioramento strutturale dell’area UE, bensì dalla fase di temporanea debolezza del dollaro statunitense, che continua a essere il principale driver della coppia.
In assenza di un reale sostegno proveniente dall’Eurozona, la capacità dell’euro di mantenere i guadagni sopra 1,1580 e di consolidarsi oltre 1,16 potrebbe risultare limitata, lasciando spazio a nuove pressioni ribassiste qualora il dollaro dovesse recuperare vigore.
In questo scenario, la ripresa appare più come un rimbalzo tecnico che come l’inizio di un trend strutturato, e la sostenibilità del movimento dipenderà esclusivamente dall’evoluzione della valuta americana. Attenzione dunque a un possibile ritorno sui minimi relativi già testati a 1,15.
Il calendario economico di oggi parte con l’indice PMI manifatturiero, dei servizi e composito in Germania e nell’Eurozona. Attenzione anche all’indice equivalente (S&P Global) da parte degli Stati Uniti.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.