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Energetici, Analisi Fondamentale Settimanale – I nuovi venti di guerra minacciano l’intero comparto

Da:
Armando Madeo
Pubblicato: Jun 4, 2019, 11:52 UTC

La crisi economico-finanziaria, la scarsa domanda e la guerra commerciale stanno influendo negativamente sui prezzi di tutti gli energetici

oil petrolio greggio

I mercati energetici sono stati colpiti dalla preoccupazione diffusa che un rallentamento economico colpirà il consumo di petrolio, gas naturale e carbone.  Il petrolio, il carburante più utilizzato al mondo, ha visto questo mese i prezzi scendere del 20% dal loro massimo di quest’anno, con i futures del petrolio greggio del Brent che minacciano di scendere sotto i 60 dollari al barile per la prima volta da Gennaio.

Nel frattempo, i prezzi del carbone e del gas naturale liquefatto (GNL), utilizzati principalmente nella produzione di energia elettrica, sono scesi ai minimi pluriennali a fronte di una scarsità di domanda e di un surplus di offerta.

I crolli arrivano quando c’è di mezzo un periodo di stagnazione economica ed un escalation delle tensioni commerciali globali, in particolare tra Stati Uniti e Cina. “La paura degli investitori è verso la crescita economica globale che sta nuovamente rallentando”, ha detto Peter Kiernan, esperto di energia presso l’Economist Intelligence Unit (EIU), “la domanda di tutti gli energetici quest’anno potrebbe essere inferiore alle aspettative”.

Kiernan ha aggiunto che l’EIU ha ridotto le sue previsioni per la crescita economica globale al 2,6% nel 2019, in calo dal 2,7%. All’inizio dell’anno, la maggior parte delle previsioni per la crescita mondiale erano ancora pari o superiori al 3%. Ma alcuni economisti sono ancora più pessimisti.  “La continua escalation delle tensioni commerciali ed il calo generalizzato della produzione … suggeriscono che i rischi al ribasso per la crescita stanno diventando più seri”, ha dichiarato la banca americana Morgan Stanley.

Il rallentamento economico non ha solo spaventato i commercianti finanziari, che sono usciti dai futures degli energetici e spostato gli investimenti in presunti paradisi sicuri come l’oro; sta inoltre cominciando ad avere un impatto sui prezzi dell’energia fisica mentre i consumatori trattengono i nuovi ordini nel segno di un vero rallentamento della domanda. In Cina, i raffinatori stanno rinviando nuovi ordini per le importazioni di greggio in previsione di prezzi più bassi una volta che la domanda si sarà ulteriormente arrestata.

Previsioni

I prezzi dei futures sul carbone del benchmark sono già scesi a minimi di due anni inferiori ai $ 65 per tonnellata alla fine di Maggio. Nel mercato asiatico del GNL, i prezzi spot si avvicinano ai 4 dollari per milione di unità termiche britanniche (mmBtu) questa settimana per la prima volta da Aprile 2016, hanno detto i commercianti. I prezzi sono ora in calo del 60% rispetto ai massimi del 2018.

Sono in calo pesante anche il WTI ed il Brent, rispettivamente a 52,7 e 60,5 dollari per barile; entrambi i benchmark sono ad un crocevia importante, con i supporti dietro l’angolo pronti a respingere l’invasione dei tori. La fascia di prezzo 50-52 dollari per il WTI è un importante zona di scambio dove la forza dei compratori e dei venditori si è a più riprese annullata.

Sull'Autore

Giornalista pubblicista indipendente iscritto all’ODG Campania con laurea Magistrale in Biologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Classe 1988, svolge attività di trading part-time con una passione per gold, silver, oil e le valute ad essi correlate.

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