I dati sulla disoccupazione americana confermano una seppur modesta ripresa e questo arriva dopo una settimana di dati macro tutto sommato positivi. Ecco
I dati sulla disoccupazione americana confermano una seppur modesta ripresa e questo arriva dopo una settimana di dati macro tutto sommato positivi. Ecco quindi che le probabilità di rialzo dei tassi si alzano oltre quota 60% a dicembre con i mercati che non risulterebbero comunque sorpresi da una decisione del giorno da parte di Miss Yellen. Ovviamente l’attenzione rimane centrata sull’appuntamento elettorale che fra poco meno di un mese insedierà alla Casa Bianca Clinton o Trump; il magnate americano a questo punto sembra in grande difficoltà e questo potrebbe essere positivo per quelle valute (Cad e Mxn per esempio) finora vendute dai mercati per timori di ripercussioni in caso di Trump presidente. Tornando all’aspetto puramente economico non si può nemmeno non tenere conto della grande volatilità che ha colpito la Sterlina nel fine settimana con un seppur modesto incrementi dei tassi di interesse che deve far suonare un campanello d’allarme alla Bank of England.
Dal punto di vista tecnico EurUsd ha tentato l’affondo del supporto che unisce i minimi crescenti da dicembre 2015 (1.11), ma senza successo. Il grafico ci mostra chiaramente come ancora una volta l’incertezza regna sovrana con una rottura verso il basso che non c’è stata e che anzi riapre la settimana con un’incertezza totale. Solo un superamento verso l’alto di 1.125 potrebbe riaprire le porte di una direzionalità che a quel punto potrebbe spingere l’euro fino a 1.15.
Andiamo allora sulla Sterlina che tocca nuovi minimi da 30 anni a questa parte sul Dollaro. Se osserviamo il grafico seguente notiamo come il Cable è uscito da una fase rettangolare di lungo periodo che, tra massimi e minimi, distava circa un 28%. Tirando verso il basso la stessa percentuale a spanne andremmo a finire poco sotto il minimo del 1985 a 1.05. Se facciamo un altro esercizio, ovvero di proiettare dal massimo del 2014 la stessa ampiezza della discesa 2007-2008, avremmo ancora una volta un risultato posizionato attorno a 1.05. Insomma tutto quanto sembrerebbe remare a sfavore di una immediata ripresa della divisa inglese.
Il Dollaro sta tentando di forzare contro Cad e lo sta facendo in un contesto di petrolio a 50$, molto strano. Strano perché le correlazioni tra Cad e WTI sono storicamente molto alto essendo ovviamente il terreno canadese fornitore di greggio. Detto questo è l’analisi tecnica a mostrarci una faccia diversa della medaglia con il tentativo di sfondamento di area 1.33 che di tatto interromperebbe una fase di congestione in essere da maggio 2016 rilanciando così le ambizioni del Dollaro americano.
Era atteso il rimbalzo in area 9.00 di EurNok ed è arrivato puntuale sul supporto che unisce i mimini crescenti dal 2013 in avanti, ovvero da quando il petrolio ha cominciato a scendere. A questo punto è prevedibile una fase di riflessione da parte della valuta norvegese prima di tentare un nuovo assalto ai supporti. Dall’esito di questo secondo tentativo capiremo qualche cosa di più circa le velleità del Nok. Una strategia potrebbe essere quella di vendere Nok adesso e rientrare in area 9.20, precedente neck line del testa e spalla ribassista.
David Ruscelli