Cos'è il risparmio gestito e a chi può interessare questa forma di investimento nei mercati finanziari? Vediamo benefici e rischi.
Investire va bene, ma come farlo? Delle volte le soluzioni fai da te hanno portato a risultati non poi così soddisfacenti, vuoi per non aver saputo gestire il rischio finanziario, vuoi per essere entrati nei mercati al momento sbagliato.
Può, allora, il risparmio gestito essere una valida alternativa al fai da te finanziario?
Ebbene, partiamo dal definire cos’è il risparmio gestito e conosciamolo un po’ meglio, così da avere nello “zaino” qualche elemento in più su cui riflettere.
Si definisce risparmio gestito il mandato dato a un intermediario finanziario per la gestione dei propri risparmi.
L’intermediario può essere una banca, una società d’intermediazione mobiliare, un fondo comune d’investimento aperto o chiuso e una SICAV.
Va da sé che il risparmio gestito non è uno strumento o veicolo d’investimento e non è nemmeno una società o un consulente, ma attraverso una società di intermediazione che gestisce il nostro risparmio arriviamo ad investire su una pluralità di strumenti finanziari e classi di attività.
Quali sono quindi i prodotti del risparmio gestito, ovvero, dove va a finire la liquidità affidata all’intermediario?
Se questi sono gli strumenti del risparmio gestito, chi dovrebbe scegliere questa modalità di investimento?
Secondo il Rapporto 2020 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane della Consob, è lievemente aumentata la partecipazione ai mercati finanziari da parte delle famiglie (33% contro il 30% del 2019), e il 41% di chi investe si affida ad un consulente o ad un gestore (era 30% nel 2019).
Vi è quindi un aumento nel numero di famiglie italiane che si affidano ad un gestore o consulente per investire e in questi dati statistici rientra anche il risparmio gestito.
Questi dati non ci dicono, però, chi dovrebbe optare per il risparmio gestito. Fondamentalmente chiunque potrebbe optare per una strategia di investimento gestita da un intermediario finanziario, sia il risparmiatore alle prime armi che l’investitore più smaliziato.
Per il primo, il risparmio gestito potrebbe risultare un modo per avvicinarsi con cautela al mondo degli investimenti ed apprendere le basi dei mercati finanziari grazie anche alle informazioni apprese strada facendo dal consulente.
Per il secondo il risparmio gestito potrebbe rappresentare una forma di comparazione tra le sue strategie di investimento applicate al portafoglio finanziario da egli costituito, e quello costituito insieme all’intermediario. Doppio portafoglio, quindi, ma gestiti in modo diverso allo scopo di verificare se le personali strategie di investimento stanno funzionando in particolari momenti dell’anno ed anche come sorta di diversificazione ulteriore delle proprie finanze, cioè detenendole in due portafogli separati.
Vediamo la differenza tra risparmio gestito e risparmio amministrato, poiché c’è la tendenza a considerare le due espressioni come sinonimi ma vedremo che così non è.
Per capire meglio la differenza ecco in cosa si investe con il risparmio gestito e in cosa con il risparmio amministrato.
Se il lettore ha acquistato sulla piattaforma online della propria banca una certa quantità di titoli azionari o di ETF in assoluta autonomia, ha usufruito del servizio di risparmio amministrato.
Le società finanziarie e le banche specializzate nel risparmio gestito, o che tra i loro servizi finanziari hanno questa forma di investimento come tra i principali, sono a loro volta dei titoli quotati in borsa.
Alla Borsa di Milano, ad esempio, abbiamo vari esempi di banche e società finanziarie specializzate nel risparmio gestito.
Tra le società quotate del risparmio gestito troviamo:
Cosa significa questo? Significa che l’investitore oltre ad aprire un eventuale posizione di risparmio gestito presso una di queste banche, può anche diventarne azionista comprando le rispettive azioni. O in alternativa può iniziare a fare trading ora.
Non sono ovviamente le uniche entità finanziarie del risparmio gestito che troviamo quotate in borsa, ma queste sono quelle presenti a Piazza Affari.
Che un intermediario finanziario gestisca per noi gli investimenti non significa che il nostro capitale sia al sicuro, e questo non perché l’intermediario sia pericoloso ma perché l’imprevedibilità dei mercati finanziari può mandare in perdita anche il portafoglio finanziario costituito da un intermediario esperto.
Ecco perché il risparmiatore e/o investitore che sceglie questa forma di crescita delle proprie sostanze, non dovrebbe mai demandare del tutto la gestione e disinteressarsene.
Proprio perché sono i nostri soldi e sono gestiti da un altro, è bene effettuare delle verifiche settimanali dell’andamento, e contattare periodicamente l’intermediario per ottenere aggiornamenti.
Si consiglia di affidarsi a servizi che forniscono una applicazione software accessibile via web o smartphone, da cui poter monitorare in qualsiasi momento lo stato del proprio patrimonio dato in gestione.
Il risparmio gestito è una via semplice agli investimenti, una strada percorribile quando non si hanno molte competenze specifiche dei mercati finanziari e tuttavia si vorrebbe poter guadagnare dall’esposizione in essi da una certa quota di risparmi.
Gli strumenti del risparmio gestito sono vari e tante le società di intermediazione che propongono soluzioni spesso molto diverse tra loro.
Affidarsi a intermediari autorizzati è quasi banale scriverlo, mentre è sempre consigliato tenersi costantemente aggiornati sull’andamento dell’investimento, anche mediante l’uso di strumenti digitali messi a disposizione dalla società d’intermediazione finanziaria.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.