Pubblicita'
Pubblicita'

Utility europee, ecco 3 ipotesi di investimento da considerare

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Feb 25, 2022, 09:12 UTC

Utility europee, ecco tre ipotesi di investimento da considerare nel prossimo futuro, avendo ben presente lo scenario geopolitico.

utility europee

Vogliamo qui presentare tre ipotesi di investimento nelle utility europee in questa fase.

Le società prese come riferimento sono RWE, operatore nell’eolico, la francese Engie e l’italiana Enel.

La prima che analizziamo è appunto RWE AG (RWE), una società che è il secondo operatore nell’eolico offshore in Europa, dopo la norvegese Orsted (ORSTE).

RWE

RWE, secondo Morningstar, prevede di raddoppiare la sua capacità produttiva entro il 2026, mentre intende diminuire per poi dismettere i suoi asset nel settore nucleare e degli impianti di lignite.

Questo significa che RWE entro il 2024 avrà un EBITDA al 75% derivante dall’eolico e dal solare.

La società al momento non è percepita come legata alle rinnovabili, appunto per la sua esposizione nel nucleare, al carbone e alla lignite. Per questo motivo è al momento esclusa dai portafogli ESG da parte di alcuni investitori istituzionali.

Secondo l’analisi di Morningstar, gli asset non ESG potrebbero essere spostati dall’azienda in una sorta di “bad company” fino alla loro dismissione, ma è solo una ipotesi.

Il titolo a 3 mesi guadagna il +7,86% e dovrebbe crescere ulteriormente per gli analisti.

Enel

Enel, che in Borsa a Milano soffre da ormai 12 mesi una perdita che ha superato il -16%, è comunque considerata dagli analisti una azienda su cui investire perché rispetto al suo reale valore è scontata di circa 8,7 euro.

Tuttavia c’è scetticismo su Enel da parte degli investitori, nonostante abbia una posizione solida alle spalle e stia investendo pesantemente nelle energie rinnovabili.

Enel è impegnata anche in importanti investimenti sulle reti energetiche, pesando per più della metà dell’EBITDA. Il dividend yield di Enel è del 5,8%, che è un valore più alto del 37% rispetto a quello medio offerto dalle azioni dello stesso settore industriale.

Per gli analisti la crescita media di Enel si aggira sul 7% annuo almeno fino al 2025.

Engie

La società francese Engie, a 3 mesi resta positiva del 6% e a 12 mesi del +8,63%.

Secondo l’analisi di Morningstar il titolo viaggia ancora a un rapporto P/E molto al di sotto della media del settore e con un tasso di sconto del 15% rispetto al valore che viene stimato in 16,5 euro, rispetto agli attuali 13,72 euro.

La svalutazione della utility francesi è dovuto allo scetticismo sulla capacità di mettere in atto il nuovo piano industriale.

Per quanto riguarda il dividendo sospeso durante la pandemia, ora si aggira intorno al 3,6% fino al 2025.

Lo scenario ucraino

Quanto sta accadendo in Ucraina da ieri ha modificato gli asseti geopolitici mondiali, creando le premesse per un nuovo ordine mondiale che avrà un impatto significativo anche sull’energia.

Uno scenario da monitorare nella sua ampia evoluzione che non è di poche settimane o mesi, ma con tutta probabilità anni.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'